Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al disegno di legge costituzionale che modifica lo Statuto speciale del Trentino – Alto Adige/Südtirol, segnando un passaggio politico di grande rilievo per l’autonomia delle Province di Trento e Bolzano.

Si tratta di una riforma attesa da tempo, che restituisce poteri legislativi alle autonomie locali precedentemente ridimensionati dalla giurisprudenza della Corte costituzionale in seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001. Il primo via libera del governo Meloni risale al 9 aprile scorso, ma l’iter ha richiesto anche i pareri vincolanti dei Consigli provinciali di Trento e Bolzano e di quello regionale del Trentino Alto Adige, che nel frattempo sono arrivati.

La novità più significativa riguarda l’abolizione del vincolo delle leggi statali di riforma economica e sociale, che finora rappresentava un limite per la legislazione autonoma delle due Province. Con la nuova formulazione dello Statuto, Trento e Bolzano potranno legiferare senza dover più sottostare a questa restrizione, rafforzando la propria autonomia su temi cruciali per il territorio.

Attesi oggi a Palazzo Chigi i presidenti delle Province autonome, Arno Kompatscher per Bolzano e Maurizio Fugatti per Trento, che hanno seguito con grande attenzione l’evoluzione del provvedimento. “È un passo avanti importante per l’autogoverno delle nostre comunità”, ha commentato uno dei due presidenti, sottolineando il valore politico e simbolico della riforma.

Con questa approvazione, il governo Meloni rilancia il tema delle autonomie differenziate, puntando a ridisegnare il rapporto tra Stato centrale e Regioni. Un messaggio chiaro, che arriva in un momento in cui l’equilibrio tra unità nazionale e istanze territoriali torna prepotentemente al centro del dibattito politico.