Valanga mortale sull’Ortles, la causa: vento e neve hanno formato un lastrone compatto

La causa della tragedia dello scorso fine settimana su Cima Vertana, gruppo dell’Ortles, è attribuita ad una valanga a lastroni di neve asciutta di medie dimensioni. La conferma arriva dagli esperti di Valanghe.report dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, analizzando le condizioni meteo e nivologiche della zona.

Stando al rapporto tecnico, la combinazione tra neve fresca, vento e masse d’aria umida hanno favorito la formazione di uno strato di neve compatto in superficie, generando un vero e proprio lastrone riuscito a rendere instabile il manto nevoso.

La zona di distacco si trovava a circa 3.460 metri di quota, con una pendenza di circa 45 gradi ed uno spessore del lastrone stimato in 20 centimetri.

Gli esperti spiegano che, soprattutto sui pendii ripidi ed ombreggiati dei ghiacciai, la neve fresca può persistere in alta quota nel tardo autunno e, in presenza di forti escursioni termiche, trasformarsi in cristalli fragili e non coesi.

L’alternanza di croste e strati deboli, definita in tedesco “Krustensandwich”, costituisce una delle principali cause del cosiddetto “problema degli strati deboli persistenti”, che può innescare valanghe anche di proporzioni molto ampie.

Le stazioni meteorologiche della regione e le indagini sul ghiacciaio dello Stubai, in Tirolo, hanno confermato la presenza di queste condizioni instabili del manto nevoso.

“Dall’immagine della valanga si nota come l’area di distacco fosse molto estesa: segno che il lastrone e lo strato debole sottostante interessavano un’ampia porzione del ghiacciaio esposto a nord” la sottolineatura degli esperti.

Dunque, una dinamica perfettamente inserita nel quadro d’instabilità tipico della stagione autunnale in quota, e che purtroppo ha avuto conseguenze tragiche per il gruppo dei cinque alpinisti impegnati sull’itinerario di salita alla Cima Vertana.