Italia & Estero
Camionista arrestato, ha sparato al figlio della propria compagna dopo una lite
Una lite familiare ieri notte si è trasformata in tragedia, a Novate, alle porte di Milano.
Un camionista 45enne, di origini albanesi, è stato arrestato dopo aver sparato al figlio diciottenne della sua compagna, ferendolo gravemente alla gola. Il giovane, che assieme al fratello minore era fuggito dall’Ucraina a causa della guerra, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda, dov’è stato operato. Le sue condizioni, inizialmente critiche, sono ora stabili e per i medici non è più in pericolo di vita.
L’episodio si è consumato intorno alle 3:30 in via XXV Aprile, dove l’uomo vive con la compagna, la loro figlia di 6 anni e i due figli del primo matrimonio della donna, uno di 18 e l’altro di 15 anni.
Da tempo tra il patrigno e i ragazzi il rapporto era molto teso, segnato da continui litigi e scontri fisici. La situazione è precipitata quando il camionista ha avuto un violento litigio con la compagna, arrivando addirittura a schiaffeggiarla. Le grida hanno svegliato il figlio più giovane, che è intervenuto per difendere la madre.
Non riuscendo a calmare la situazione, ha chiamato il fratello maggiore, in quel momento fuori con tre amici. Gli stessi con cui è tornato a casa, determinato a porre fine alla lite.
Una volta entrati nell’appartamento è scoppiata una rissa, durante la quale il patrigno ha estratto una pistola, risultata poi rubata nel 2013 a Sassuolo (nel Modenese), ha inseguito il ragazzo fino al piano terra e gli ha sparato colpendolo al collo.
Subito soccorso, il giovane è stato trasportato in ospedale in condizioni disperate, ma l’intervento chirurgico ha salvato la sua vita.
I Carabinieri della compagnia di Rho hanno arrestato l’uomo per tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e ricettazione.
Durante l’interrogatorio condotto dal pubblico ministero Paolo Storari, il camionista ha ammesso d’aver perso il controllo, spiegando che la convivenza con i due ragazzi era diventata sempre più insostenibile, con frequenti insulti e aggressioni nei suoi confronti.
Nonostante i conflitti, non risultano precedenti denunce o accuse di maltrattamenti a suo carico. Il pubblico ministero si esprimerà nei prossimi giorni.
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