Merano
Caos al liceo “Marie Curie”: studenti intossicati, denunciata una compagna
Un’intera scuola evacuata, decine di studenti intossicati e un ospedale da campo allestito d’urgenza: è lo scenario da film che si è materializzato lo scorso 18 marzo a Merano, quando una normale giornata al liceo “Marie Curie” si è trasformata in un incubo.
Tutto ha avuto inizio intorno all’orario scolastico, quando nell’aria di un’aula si è diffuso un forte odore di vaniglia, accompagnato da sintomi come bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie e malori generali tra gli studenti. Nel giro di pochi minuti, la situazione è degenerata al punto da richiedere l’intervento congiunto della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e dei sanitari della Croce Bianca. L’intero edificio scolastico è stato evacuato mentre ambulanze giungevano a sirene spiegate e si allestiva un ospedale da campo nei pressi dell’istituto per prestare i primi soccorsi.
Le prime analisi condotte dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano, supportati dalla Polizia Scientifica, hanno permesso di individuare il punto esatto da cui si era diffusa la sostanza tossica: un’aula impregnata di un composto urticante, di difficile identificazione, ma chiaramente dannoso. Il bilancio: numerosi studenti costretti a cure mediche immediate.
L’attività investigativa, proseguita nelle settimane successive, ha permesso agli inquirenti di mettere insieme testimonianze fondamentali da parte di studenti e docenti, incrociandole con le prove raccolte durante i rilievi scientifici. Il cerchio si è stretto fino a individuare la responsabile: una giovane studentessa dello stesso istituto, incensurata, che ha confessato spontaneamente quanto accaduto.
Alla presenza dei genitori, la ragazza ha ammesso di aver spruzzato nell’aria uno spray urticante, scatenando il putiferio. “L’ho fatto per scherzo, senza un vero motivo”, avrebbe dichiarato durante l’interrogatorio. Un gesto tanto irresponsabile quanto pericoloso, che le è costato una denuncia a piede libero per lesioni personali e interruzione di pubblico servizio.
“Un gesto sconsiderato ha provocato gravi e diffuse conseguenze ai danni di numerosi studenti, rimasti intossicati, che hanno dovuto ricorrere in via d’urgenza alle cure dei sanitari, i quali sono stati costretti addirittura ad allestire un ospedale da campo per far fronte all’emergenza”, ha dichiarato il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano, Paolo Sartori. “Grazie alle indagini degli investigatori e della Polizia Scientifica della Polizia di Stato è stato possibile ricostruire la dinamica della vicenda, in modo da escludere in via definitiva altre ipotesi investigative che all’inizio erano state prese in considerazione”.
Una “bravata” che poteva trasformarsi in tragedia, ora al vaglio della giustizia.
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