Le esercitazioni militari cinesi aumentano la pressione su Taiwan

La Cina ha affermato che il suo ultimo giro di esercitazioni militari nei pressi di Taiwan è stato un avvertimento ai “separatisti” nel governo. Gli analisti affermano che le esercitazioni mostrano un maggiore coordinamento delle capacità navali.

Il Ministero della Difesa di Taiwan ha fermamente condannato le esercitazioni militari organizzate dalla Cina lunedì, definendole “irrazionali e provocatorie”, mentre diverse sezioni dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese simulavano un blocco dell’isola.

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Le esercitazioni, denominate “Joint Sword-2024B”, sono avvenute pochi giorni dopo il discorso pronunciato dal Presidente taiwanese Lai Ching-te per la Festa Nazionale, durante il quale ha affermato che la Cina “non ha alcun diritto di rappresentare Taiwan” e ha ribadito che le due parti “non sono subordinate” l’una all’altra.

Pechino considera però Taiwan una Provincia cinese e ha giurato di “riunificare” l’isola democratica autogovernata con la Cina continentale, ricorrendo alla forza se necessario.

Proprio per questo la Cina si è irritata per la retorica usata da Lai Ching-te e per le azioni che suggeriscono che Taiwan sia indipendente o sovrana.

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Lunedì, il comando del teatro orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione ha affermato che le ultime esercitazioni rappresentavano “un severo avvertimento” per coloro che compivano atti separatisti e promuovevano l’indipendenza.

L’Esercito Popolare di Liberazione ha dichiarato in seguito di aver completato con successo le esercitazioni, aggiungendo che rimaneva in massima allerta e che avrebbe continuato a rafforzare la prontezza al combattimento per sventare i tentativi separatisti di indipendenza di Taiwan.

Questo accade in un momento critico del panorama geopolitico che vede USA e Russia più deboli e incapaci di distinguersi come nel secolo scorso.

Pertanto la Cina ne vuole approfittare per affermare la sua autorevolezza e imporsi tra le potenze mediorientali e afroasiatiche che oggi più contano, nel mezzo di uno scenario sempre più multipolare nel quale anche la vecchia Europa pare non sappia brillare e presentarsi con una forte identità politica.