Preoccupa la diffusione della poliomielite a Gaza

A Gaza risulta purtroppo attivo un focolaio di poliomielite, pericolosa e letale malattia virale che si avviava ad essere completamente debellata nel mondo, se non appunto in quest’area e, per completezza informativa, anche in alcune circoscritte aree in Asia ed in Africa.

La notizia, grave, è stata data dai media, che hanno attribuito la causa della ripresa del contagio alla guerra, all’acqua sporca e alla mancanza di igiene.

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Sicuramente questi fattori sono concause, ma non esauriscono la genesi del fenomeno, considerando il fatto che 20 anni orsono il fenomeno nell’area poteva dirsi eradicato. Dunque perché questa ripresa?

Non è certo casuale il fatto che nel 2007 Hamas ha preso il controllo totale di Gaza e che da quel momento le esigenze sanitarie della popolazione sono passate non in secondo, ma in ultimo piano.

Da quel momento infatti a Gaza è entrato di tutto: dalle migliaia di tonnellate di cemento e acciaio per costruire i tunnel sotterranei, ai macchinari pesanti, a migliaia di tonnellate di carburante, veicoli di ogni foggia e destinazione, armi, munizioni, razzi e materiale bellico a volontà e terroristi di tutte le nazionalità.

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Per contro poco cibo ed acqua per la popolazione, ridotta alla fame ed in schiavitù da Hamas, ed ancor meno è giunto per forniture ed attrezzature ospedaliere, medicinali e vaccini.

Per non parlare di scuola ed istruzione, quasi completamente assenti. L’ultimo embrione di vaccinazione pediatrica contro la polio si è avuta nel 2022, poi più nulla. Preoccupano inoltre anche i numeri sui non vaccinati contro il morbillo.

a cura di Stefano Sforzellini