Italia ed estero
“Vendesi Esino”: ecco il sito che mette in vetrina un intero paese
“Vendesi Esino” è un sito internet che tra il serio e il faceto mette in vendita i beni comunali di un paese del lecchese di 747 abitanti alle prese con lo spopolamento e con risorse scarsissime.
L’idea è stata del sindaco Pietro Pensa che l’ha fatta diventare prima un sito internet e poi una sorta di manifesto per tutti i piccoli paesi che devono quotidianamente confrontarsi con risorse che non hanno. Le richieste vanno dai 200mila euro per la sede comunale, ai 280 euro delle panchine in offerta 3 x 2, ai 1250 del cartello di benvenuto in paese, ai 300mila per l’acquisto di Villa Clotilde ed ai 2500 necessari per acquistare la targa di una via.
A fianco di ogni offerta un contatore che scala il tempo mancante alla scadenza della settimana nella quale durerà l’asta. Nel dubbio che possa essere vero le offerte sono già arrivate, alcune delle quali da parte dei residenti che hanno preso coscienza dei bisogni della propria comunità.
Esino Lario è molto simile a tanti paesi del Trentino che si popolano durante il periodo estivo tra villeggianti ed aperture di seconde case, ma che si spopolano nella migliori delle ipotesi con la settimana nella quale iniziano le scuole. Sono paesi nei quali si vive in tranquillità assoluta, diciamo delle “ cartoline” ideali, ma dove far quadrare il bilancio è sempre più difficile. Non è detto che l’accorpamento tra piccoli comuni possa essere una scelta azzeccata, perché se i fondi a disposizione sono pochi, restano tali. E che a Esino Lario, al contrario di molti dei nostri piccoli centri, non manca nulla.
C’è la banca, l’ufficio postale, un minimarket, la farmacia, scuola materna e elementari. Per certi versi una situazione decisamente migliore rispetto ai nostri paesi dove tutti quei servizi mancano senza nemmeno dover fare una verifica. La vendita dei beni comunali, può essere una soluzione? Chissà, aspettiamo una settimana e vediamo cosa succederà a Esino Lario che intanto è diventato un caso nazionale.
Ed il sindaco Pietro Pensa, oltre a non svelare se si tratta di una vendita reale o meno, si fa portavoce di tutti i piccoli centri periferici dove le cifre a bilancio sono insufficienti a garantire i servizi e gli interventi di prima necessità per soddisfare i bisogni dei residenti.
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