Economia e Finanza
PEC e solleciti di pagamento falsi alle aziende altoatesine, la segnalazione della Camera di Commercio
Recentemente si sono verificati nuovamente diversi casi di solleciti di pagamento e di comunicazioni PEC falsi in Alto Adige. Molte aziende iscritte nel Registro delle imprese ricevono fatture via mail da enti dal nome apparentemente ufficiale.
La Camera di commercio di Bolzano ha divulgato quindi una nota con la quale consiglia di prestare la massima attenzione.
Numerose imprese altoatesine stanno ricevendo e-mail fasulle con solleciti di pagamenti apparentemente obbligatori uniti a fatture che sembrano emesse da autorità ufficiali e comunicazioni PEC con allegati infetti.
Attualmente circolano solleciti di pagamento con il logo di Google. Vengono mandati via mail alle aziende unitamente alla richiesta di pagamento di una fattura che è molto simile a quelle reali emesse da Google. Si tratta tuttavia di fatture false che non vanno assolutamente pagate.
Sono stati inoltre segnalati casi di comunicazioni false tramite posta elettronica certificata con caratteristiche simili alle e-mail inviate dall’Agenzia delle entrate. L’oggetto, infatti, assomiglia al formato utilizzato per le classiche comunicazioni dell’Agenzia delle entrate.
I messaggi includono in allegato un file in formato zip con un documento pdf non valido e un file vbs che, se lanciato, scarica sul computer un software dannoso. Anche in questo caso si consiglia di prestare la massima attenzione e si raccomanda a chi riceve queste PEC di cestinarle senza aprire gli allegati.
Le mail attualmente in circolazione vanno oltre la pratica commerciale ingannevole e sono al limite della truffa. Non vengono inviate su incarico di un’autorità pubblica, e non sussiste alcun obbligo di pagare gli importi richiesti.
Le attività commerciali ingannevoli di questo tipo non sono rare: ovunque in Italia è possibile avere accesso ai dati delle aziende iscritte al Registro delle imprese o ad altre banche dati pubbliche. Le imprese vengono invitate sistematicamente a versare un corrispettivo per l’iscrizione dei propri dati in qualche banca dati privata o in un registro marchi non ufficiale.
Spesso il testo è formulato in modo tale da trarre in inganno: a una rapida lettura pare infatti che si tratti di un sollecito di versamento dei diritti annuali o di altri diritti dovuti alla Camera di commercio. Solo dal testo stampato in piccolo o a una lettura più attenta risulta che non è così.
Gli imprenditori e imprenditrici possono far presente eventuali attività commerciali o azioni pubblicitarie ingannevoli all’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato. La segnalazione può essere effettuata online sul sito www.agcm.it oppure al numero verde 800 166 661. L’impresa ha inoltre il diritto di recedere dal contratto entro 14 giorni dal pagamento.
La Camera di commercio di Bolzano pubblica regolarmente sul proprio sito internet, nella pagina “Regolazione del mercato”, notizie aggiornate relative alle attività commerciali ingannevoli.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Camera di commercio di Bolzano, persona di riferimento Thomas Wenter, tel. 0471 945 605, e-mail: [email protected].
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