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Italia ed estero

Capitano Ultimo: il Consiglio di Stato ha annullato la revoca della scorta

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Il “Capitano Ultimo” avrà di nuovo la scorta per la propria difesa.

E’ stata accolta l’istanza cautelare presentata dalla difesa di Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo. Il Consiglio di Stato ha annullato la revoca della scorta e questa è una buona notizia per una figura delle Istituzioni che si è sempre spesa per lo Stato e merita sicuramente rispetto.

La terza sezione di Palazzo Spada si è espressa chiaramente: “Il dispositivo di protezione revocato va mantenuto, o ripristinato, fino alla discussione cautelare collegiale fissata al prossimo 20 febbraio”.

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Con la legge 133/2002 fu creato un apposito organismo, l’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (Ucis), composto da personale di polizia e carabinieri, la cui direzione è affidata ad un prefetto o a un dirigente generale della Pubblica sicurezza o a un generale dell’Arma dei carabinieri di livello equiparato.  L’Ucis ha compiti di gestione dell’apparato di protezione, con una raccolta ed analisi delle informazioni relative alle situazioni  di rischio. Attraverso l’Ufficio, il dipartimento della Pubblica sicurezza coadiuva il Ministro dell’Interno nella sua funzione di Autorità nazionale di pubblica sicurezza.

L’assegnazione della scorta è deciso su base territoriale infatti ogni prefettura determina il rischio di una persona, in base alle segnalazioni che arrivano dalle Forze dell’Ordine.  Clamore hanno fatto le notizie dei costi delle scorte a personaggio controversi come Saviano.

In Italia sono circa 580 le persone sotto scorta: 267 magistrati, 74 politici e 36 imprenditori. 19 i giornalisti, tra cui lo stesso Saviano, questi portano lavoro a quasi 2000 agenti ed ispettori.

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Nel provvedimento che riguarda il Capitano Ultimo si osserva che “nella vicenda in esame, si controverte di un livello di protezione che deve essere garantito quando non possa escludersi il compimento di azioni criminose nei confronti della persona da tutelare”. Come se non bastasse, ci sono stati due episodi di “azioni intimidatorie” nei confronti di Ultimo, uno dei quali, tra l’altro, ritenuto rilevante anche dal Tar.

Nell’udienza in programma il prossimo 20 febbraiosi dovrà in modo approfondito chiarire se, allo stato attuale delle indagini su detto episodio” sia effettivamente possibile “escludersi il possibile compimento di azioni criminose in danno” di De Caprio.

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