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Musica

Aspettando Bach is Back. I suoni della lirica tedesca si uniscono alla musicalità mediterranea

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L’unione delle note sublimi di Johann Sebastian Bach si fonderanno, a Bolzano, con il patrimonio antico del canto polifonico albanese nello spettacoloBach is Back“, in programma il prossimo anno all’interno del progetto “In nome dell’arte“.

L’anteprima di questo appuntamento, da non perdere, è il concerto in programma il 18 dicembre, alle ore 19.30 presso la Chiesa di Santa Maria in Augia.

BACH IS BACK – Artefice di questo progetto di ibridazione di generi musicali che mette in equilibrio il rigore della formazione classica con l’immediatezza delle tradizioni popolari è il violoncellista Redi Hasa, albanese da oltre venti anni molto attivo sull’altra sponda del mare, in Puglia.

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Al compositore tedesco e all’influenza che ha avuto sulla propria musica, Hasa ha dedicato un progetto che ha raccolto un ampio consenso fra i critici, perché di fatto si tratta di una sperimentazione unica nel suo genere che intercetta una frontiera fra tradizioni musicali, quella nobile, altolocata dell’area di mezzo europea e quella popolare e di costume mediterranea. Un’unione esplosiva che contamina culture e linguaggi diversi.

Fu proprio Bach ad operare una sintesi meravigliosa fra lo stile teutonico e le opere dei compositori italiani, fra i quali Antonio Vivaldi.

ASPETTANDO BACH IS BACK – Per l’anticipazione, saranno però altri i protagonisti: il noto tenore internazionale Josif Gjipali, in arte Giuseppe Gipali, e il maestro Ekland Hasa, fratello di Redi conosciuto in tutto il mondo per il suo talento.
I due artisti proporranno alcune delle pagine più belle del repertorio tradizionale albanese, creando un’unione con la grande lirica italiana e tedesca, in un avvicendarsi dal forte impatto emotivo.

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Alcuni nomi? – Autori come Zadeja, Harapi, Verdi, Puccini, Massenet, Lehar, Mozart. Ma le sorprese non finiscono. Il mediterraneo sarà evocato non solo con i suoni della cultura musicale albanese ma anche da quelli della musica napoletana che, con il suo mandolino, ha varcato i confini del mondo intero.

IN NOME DELL’ARTE – Arta Ngucaj e Arben Beqiraj, che assieme formano il duo artistico Scaf.Scaf e sono soci fondatori della cooperativa Edu.Art nata con il desiderio di sviluppare processi di ricerca artistica, riprendono il timone del progetto “In nome dell’arte”, avviato nel 2018 a Bolzano e interrotto, negli ultimi 2 anni, per la pandemia e le restrizioni.

La prima edizione si era concentrata maggiormente sul quartiere Don Bosco. Con l’evoluzione di oggi, invece, i due artisti hanno voluto creare un filo diretto con nuovi soggetti ed enti dell’intera comunità bolzanina.

A supportareIn nome dell’arte ci sono oggi: la Fondazione Antonio Dalle Nogare, il Museion, l’Ufficio Cultura di Bolzano, Museo diocesano di Bressanone, ISSR Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bolzano-Bressanone l’Unibz Eco-Social Design, Conservatorio Antonio Vivaldi e infine l’Istituto Pascoli.

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