Ridotto a quattro ore lo sciopero generale, ma la tensione tra i sindacati e il governo resta alta

Nonostante le precedenti dichiarazioni bellicose, i leader sindacali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente della Cgil e dell’Uil, hanno annunciato un cambio di rotta durante la conferenza stampa. La durata dello sciopero nazionale dei trasporti, programmato per domani, è stata ridotta da otto a quattro ore, dalle 9 alle 13, in risposta a un’ordinanza del governo. “Siamo responsabili, ne prendiamo atto e tuteliamo i lavoratori che rischiano sanzioni economiche e penali”, ha affermato Landini.

La decisione giunge dopo una disputa prolungata con il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Quest’ultimo ha commentato brevemente: “Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Il diritto di sciopero non è messo in discussione”.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riaffermato il rispetto del governo per il diritto di sciopero e ha sottolineato che l’ordinanza era una decisione “assolutamente condivisa”.

Tuttavia, i leader sindacali hanno espresso disappunto. Bombardieri ha messo in dubbio la validità dell’ordinanza, affermando: “Stiamo verificando se ci sono le condizioni per impugnare il testo”. Landini ha aggiunto: “Stiamo valutando tutte le opzioni possibili. Le motivazioni del provvedimento sono fuori dalla legge 146”.

Landini ha inoltre sottolineato l’importanza della mobilitazione continua e ha invitato i lavoratori a “scendere in piazza” per protestare contro le riforme fiscali e pensionistiche. Entrambi i leader sindacali hanno criticato duramente Salvini, accusandolo di ostacolare il diritto di sciopero dei lavoratori dei trasporti.

Bombardieri, in conclusione della conferenza stampa, ha ribadito l’autonomia dei sindacati dai partiti politici e ha escluso la possibilità di candidature politiche per sé e Landini. Ha anche affermato il desiderio del sindacato di raggiungere risultati attraverso la contrattazione, nonostante i recenti fallimenti nei negoziati.

In contrasto con la Cgil e l’Uil, la Cisl ha pianificato una grande manifestazione nazionale per il 25 novembre a Roma. Il Segretario Generale Luigi Sbarra ha espresso disapprovazione per lo sciopero generale, sostenendo che crei disagi agli italiani e aumenti le tensioni nei luoghi di lavoro.