Trentino
Animalisti al limite della legalità: sit-in e tentativi di irruzione alla Mostra dell’Agricoltura
Nella città di Trento, un pugno di attivisti animalisti ha dato vita a una dimostrazione che si può definire a dir poco paradossale. L’inizio è stato segnato da un sit-in nel prato tra il Muse e il palazzo delle Albere, una protesta che secondo gli organizzatori avrebbe dovuto mettere in luce il “falso naturalismo” del Trentino. Un’accusa priva di fondamento che ignora gli sforzi concreti della regione nell’ambito della sostenibilità e del rispetto della biodiversità.
Il piccolo gruppo, capeggiato dal movimento Centopercentoanimalisti, l’unico ad aver ottenuto l’autorizzazione per manifestare, ha poi cercato di portare il proprio messaggio di disturbo alla Mostra dell’Agricoltura. Le altre associazioni animaliste, meno inclini alla provocazione, avevano invece rinunciato a un corteo a Malé dopo il diniego dell’autorizzazione.
Il sit-in, con appena una decina di attivisti, è trascorso senza incidenti, davanti a un contingente di forze dell’ordine che ha sorvegliato l’evento senza aver bisogno di intervenire. Questo fino al momento in cui, al termine della protesta pacifica, alcuni membri del gruppo hanno tentato un’incursione negli spazi di Trento Expo, sfidando così la legge e il buonsenso.
L’obiettivo era chiaro: disturbare contadini e allevatori e tentare di liberare animali da gabbie e recinti. Un’azione irresponsabile che avrebbe potuto mettere in pericolo l’incolumità delle famiglie e dei bambini presenti all’evento, oltre a creare un caos ingiustificato. Gli attivisti hanno dimostrato una totale mancanza di rispetto verso il lavoro e la dedizione degli agricoltori del territorio, scontrandosi verbalmente con veemenza con coloro che ogni giorno si impegnano per garantire prodotti di qualità e per preservare la tradizione rurale del Trentino.
Grazie all’intervento tempestivo della polizia, uno scontro fisico è stato evitato, prevenendo danni maggiori a questi provocatori urbani che sembrano ignorare le reali esigenze del mondo rurale. Nonostante la loro condotta, gli animalisti hanno continuato a stazionare nei pressi di Trento Expo anche dopo la chiusura al pubblico, dimostrando un’evidente mancanza di rispetto per le regole civili.
La loro presenza ostinata e provocatoria potrebbe portare a conseguenze legali, con possibili denunce in arrivo per il loro comportamento irresponsabile. La questione solleva un interrogativo urgente sulla legittimità di certe forme di protesta che, anziché contribuire al dibattito, sembrano voler solo scatenare il caos, senza proporre soluzioni concrete o dialogare costruttivamente con le parti in causa.
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