Italia & Estero
Finti carabinieri e avvocati: smantellata la rete che truffava gli anziani
All’alba di venerdì 28 novembre 2025 la Polizia di Stato ha eseguito un’operazione su larga scala che ha coinvolto cento agenti. L’intervento — disposto dalla Procura di Padova — ha portato all’esecuzione di undici misure cautelari tra la provincia di Padova, altre province venete e il territorio campano, nell’ambito di un’inchiesta che ricostruisce quindici truffe ai danni di persone anziane.
La Procura di Padova ha guidato le indagini che hanno ricondotto le attività illecite a una struttura criminale organizzata con base a Napoli. Secondo gli investigatori, il gruppo era guidato da un 32enne con legami accertati a un noto clan camorristico del Rione Forcella di Napoli, che coordinava l’invio di complici nelle varie province del Nord e del Centro Italia, tra cui episodi ricostruiti anche a Bolzano.
Gli indagati sfruttavano metodi consolidati per colpire le vittime: i truffatori si presentavano al telefono o di persona come carabinieri o avvocati per ottenere fiducia e far consegnare denaro, gioielli e altri beni di valore. Le forze dell’ordine hanno ricostruito 15 episodi di truffa e contestato complessivamente 16 capi di imputazione ai partecipanti.
La banda era strutturata con ruoli e gerarchie ben definiti: una base organizzativa a Napoli, corrieri e uomini sul territorio incaricati delle consegne, e un sistema di remunerazione che prevedeva quote sul bottino. Chi eseguiva materialmente le truffe sul territorio poteva ricevere fino al 20% della refurtiva.
All’esito delle perquisizioni e degli arresti, gli investigatori sono riusciti a recuperare contanti, gioielli e altri beni sottratti alle vittime, che sono stati restituiti. Il blitz ha portato all’arresto del presunto capo del gruppo e di una giovane di 22 anni; altri indagati hanno ricevuto misure quali obbligo di dimora, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e, per alcuni giovani napoletani, la permanenza notturna obbligatoria.
L’operazione ribadisce la particolare vulnerabilità degli anziani alle truffe che combinano telefonate persuasive e visite in casa: secondo gli inquirenti, la congiunzione tra organizzazione criminale, finti ufficiali e una rete di uomini sul territorio ha permesso di colpire in più province del Nord e del Centro con modalità seriali.
Le autorità locali e la Polizia di Stato hanno invitato la cittadinanza, soprattutto le persone anziane e i loro familiari, a mantenere alta la guardia: in caso di telefonate sospette o di persone che chiedono contante o valori in nome di autorità non è mai consigliabile cedere senza prima verificare tramite canali ufficiali.
L’indagine prosegue per ricostruire completamente i ruoli dei partecipanti e individuare eventuali ulteriori complici e proventi delle truffe, mentre le misure cautelari eseguite segnano una prima fase di attenzione giudiziaria tra Veneto e Campania coordinata dalla Procura di Padova.
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