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Merano

Gruppo Missionario “Un pozzo per la vita” Merano, completate le case per maestri a Yakabissi, in Benin

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Alla scuola primaria cattolica “M.C. Santuari”, nel villaggio di Yakabissi, nel dipartimento di Atakora, nel nord-ovest del Benin, sono ora disponibili degli appartamenti per i maestri. 

Si tratta di un progetto del Gruppo Missionario “Un pozzo per la vita” Merano, che dal 1984 opera tra Africa e Sud America con l’obiettivo di favorire la crescita dei Paesi in via di sviluppo e delle loro popolazioni. L’Organizzazione di volontariato ha in attivo svariati progetti tra Benin, Togo e Burkina Faso e in minor parte in Niger, Ghana, Camerun, Ciad, Kenya, Madagascar, Congo, Brasile, Ecuador e Perù.

“Sono state costruite sette unità abitative di circa 70 metri quadrati, in cui gli insegnanti della scuola potranno trasferirsi con le loro famiglie. Fin’ora erano costretti a fare avanti e indietro da altri villaggi e città, percorrendo strade non sempre praticabili, con viaggi molto lunghi. Il problema ci è stato segnalato dalla diocesi di Natitingou, che gestisce e dirige il blocco scolastico. Soprattutto durante la stagione delle piogge, con strade che diventano fiumi, erano costretti talvolta ad assentarsi. 



Yakabissi è un villaggio molto grosso ma periferico. Non ci sono strade asfaltate che arrivano fino a lì.” spiega Giuseppe Marzano, responsabile dell’attività di informazione del Gruppo. “Case da prendere in affitto ce n’erano poche e dai costi molto elevati, con energia elettrica non sempre disponibile. Nello stesso intervento è stata eretta una recinzione, sia per delimitare la zona, sia proteggerla da eventuali incursioni di persone o animali selvatici.

C’è inoltre l’intenzione di realizzare un orto per insegnare ai bambini a gestire le coltivazioni, in modo che, anche a casa loro, siano in grado di produrre verdure e ortaggi per una dieta varia ed equilibrata. In più, con il finanziamento del Centro Missionario Diocesano di Bolzano, è stato installato un impianto fotovoltaico, che fornirà energia elettrica agli appartamenti e al complesso scolastico.”

L’intervento complessivo è ammontato a circa 270 mila euro, con un contributo di 215 mila euro della Conferenza episcopale italiana, che ha attinto ai fondi dell’8×1000, di 10 mila euro del Centro missionario della diocesi di Bolzano-Bressanone e degli amici e familiari dell’insegnante e dirigente bolzanina Santuari, a cui è intitolata la scuola, scomparsa nel 2014 a causa di una grave malattia.

“Speriamo che tutto ciò favorisca una stabilità dell’insegnamento e dunque una continuità didattica, in modo da rendere la scuola appetibile anche per le famiglie. Fondamentale inoltre la presenza costante dei maestri, per mantenere un rapporto diretto con i genitori.” prosegue Marzano.

La scuola, anch’essa opera del GMM, è stata costruita in due blocchi ormai 9 anni fa: il primo, che comprendeva tra le altre cose tre aule e la direzione, è stato inaugurato nell’ottobre del 2016, mentre nel 2017 è stato completato il resto, con il contributo della Regione Trentino Alto Adige, dei familiari dell’insegnante, del Merano Wine Festival, che ogni anno sostiene un progetto, e di una parrocchia di Merano.

“Insieme al primo blocco, “ spiega Marzano “come facciamo in ogni nostro progetto, soprattutto per quanto riguarda scuole, centri di formazione e sanitari, laddove possibile, è stato costruito un pozzo per il rifornimento di acqua. 

È importante per educare i bambini all’utilizzo dei servizi igienici, abituandoli a lavarsi le mani prima di mangiare eccetera. Siamo partiti nel 2016 con una cinquantina di alunni iscritti al primo anno. Ora sono attive tutte e 6 le classi del primo ciclo di istruzione. Non tutti i bambini del villaggio frequentano, bisogna lavorare anche in questo senso: c’è abbandono scolastico, una volta che conoscono le basi capita che le famiglie decidano che sia sufficiente e che li tengano a casa per lavorare.”

Il complesso scolastico si trova all’interno della diocesi di Natitingou, confinante con il Burkina Faso, che ha come piano pastorale quello di  diffondere un’educazione di qualità in tutti i villaggi del Benin. Una scuola primaria è già presente in quasi tutte le parrocchie e si mira a costruire le secondarie.

Queste le parole  del vescovo di Natitingou, mons. Antoine Sabi Bio: “Ringrazio la CEI che ci ha sempre sostenuto nella ricerca dei mezzi per aiutare la nostra gente a svilupparsi e a dare ai bambini un futuro normale, permettendo loro di andare a scuola. L’ignoranza è la prima povertà, chi è ignorante non conosce i diritti e neanche i doveri, e non si può uscire da questa povertà senza educazione”.

Il GMM è stato fondato il 30 novembre 1984 da Alpidio Baldo, commerciante meranese. Giunto il 4 marzo 1971 in un dispensario nel sud del Benin, a Bohicon, per consegnare una lettera a una suora, venne a sapere che, nelle sue poche ore di permanenza nella cittadina, erano morti 6 bambini, vite che si sarebbero potute salvare con medicine e farmaci comuni e facilmente reperibili in Europa.

Questa esperienza lo legò per sempre all’Africa, spingendolo a muoversi in prima persona per migliorare le condizioni dei suoi abitanti. Dopo di lui, molte altre persone hanno colto la sua testimonianza, adoperandosi per gli ultimi e promuovendo opere e progetti in ambito educativo, relativi alla cura e all’assistenza dell’infanzia, alla sanità, alla formazione professionale, alla salvaguardia e al ripristino ambientale e all’agricoltura.

“Tuttavia,specifica Marzano il grosso del lavoro il GMM lo fa sulle scuole, ritenute una priorità. ” Decine sono i centri scolastici e di formazione professionale costruiti in accordo con le diocesi locali, tra cui le scuole professionali di falegnameria e di meccanica a Parakou ed i centri di formazione femminile di Bohicon e Bembereké.

Sempre all’interno della diocesi di Natitingou, negli scorsi anni è stata ristrutturata una scuola per la formazione e la specializzazione di insegnanti. Nel villaggio di Akpeho Dokpa, nella regione di Zou, nel 2024 è stata ultimata una scuola primaria; stessa cosa nel 2023 nel villaggio di Firou.

Tra i progetti attualmente in corso, sostenuta dalla Provincia Autonoma di Bolzano, c’è la ristrutturazione della scuola materna e primaria “Santa Cecilia” a Cotonou, città ritenuta la capitale economica del Benin e sede di molte istituzioni governative. Gestita da un’ordine religioso di suore (Figlie del Cuore di Maria)  è frequentata da circa 165 bambini.

Proprio a Bohicon, nella diocesi di Abomey, dove è iniziato tutto, è in corso la costruzione di un Centro di ascolto e accoglienza per donne e persone vulnerabili. In Burkina Faso, nazione in cui al momento è pericoloso accedere a causa della difficile situazione politica, con l’insediamento sul confine di forze terroristiche, grazie al contributo di benefattori e della Banca Sella si sta lavorando all’ampliamento del Centro medico e di promozione sociale “Paligwend”.

Costruito nel 2017 con il sostegno della Caritas Sant’Antonio di Padova), si trova nella periferia orientale di Ouagadougou. Con l’arrivo di diverse persone in fuga dalle zone controllate dai terroristi, sono infatti necessari spazi più ampi per le prestazioni sanitarie di base. L’intervento permetterà inoltre al centro di attivare nuovi servizi medici.

In Togo è stato festeggiato il ventennale del dispensario-maternità “Graziano Bortolotti”, imprenditore bolzanino morto in un incidente con l’elicottero, in cui mamme e bambini malati possono accedere ad assistenze e cure gratuitamente.

Come accennato prima, il GMM si adopera per portare acqua pulita in più zone possibili del Benin. Proprio nel 2025 è stata completata la costruzione di sette “forage” per l’acqua potabile. Lo stesso è avvenuto nel 2024, nel 2023 ( 11 “forage”), nel 2022 e così via.

Fondamentali le collaborazioni con altre realtà, con aiuti elargiti a diverse iniziative nei vari Paesi: tra gli altri, il Centro “Notre Dame du Refuge” di Komiguea accoglie e sostiene minori, mentre il Centro d’accoglienza “Santa Teresa” a Tchaourou è un rifugio per bambine orfane, abbandonate o sfuggite alla pratica del matrimonio forzato. Ancora, l’Orfanotrofio “des Saints Innocents” di Natitingou ospita, accoglie e nutre bambini dai 0 ai 18 anni

Per sostenere il GMM, che vanta diversi beneficiari, si può fare una donazione, con la possibilità di sostenere un determinato progetto, come il sostegno a distanza, o versare loro il proprio 5×1000.

“Negli ultimi anni stiamo destinando il 5×1000 alle borse di studio. Sosteniamo una trentina di ragazzi in giro per il Benin, impegnati in studi universitari o superiori, cosa fondamentale per la formazione, per esempio, di nuovi insegnanti: oltre a costruire, bisogna dare questo tipo di aiuto. Senza educazione non c’è sviluppo.” conclude Marzano.

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