Dodici Daspo “Willy” sono stati emessi oggi dal questore della Provincia Autonoma di Bolzano, Giuseppe Ferrari, nei confronti di altrettante persone protagoniste di gravi episodi di violenza e disordine in locali pubblici tra Merano, Bolzano, Bressanone e la Val Venosta. Una misura dura, necessaria, che mira a ristabilire sicurezza e ordine in luoghi frequentati da cittadini e famiglie.
I provvedimenti, tecnicamente noti come D.A.C.U.R. (Divieti di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico intrattenimento), rappresentano una delle risposte più incisive alle recenti escalation di violenza avvenute in determinati contesti notturni e ricreativi della provincia. Tre di questi divieti riguardano una rissa scoppiata la sera del 21 giugno scorso in piazza Teatro a Merano, quando tre uomini – due italiani di 54 e 55 anni e un cittadino nordafricano di 28 – hanno trasformato un litigio da bar in una violenta colluttazione, finita sui social grazie ai video girati dai presenti. I tre, denunciati per rissa e danneggiamento, non potranno accedere per tre anni al bar del fatto né ad altri locali nella stessa via o zone adiacenti.
Altri tre Daspo sono stati notificati a giovani extracomunitari di 18, 19 e 21 anni, residenti in Alto Adige, coinvolti in una rissa avvenuta il 1° giugno in una discoteca della Val Venosta. Dopo aver partecipato alla zuffa interna, all’esterno aggredirono con una bottiglia e pugni cinque persone, tra cui il personale di sicurezza. Le vittime riportarono ferite con prognosi fino a cinque giorni. I tre giovani sono stati denunciati per una lunga serie di reati, tra cui lesioni personali, rissa, atti persecutori, ubriachezza e porto di armi improprie. Anche per loro, il divieto di accesso ai locali durerà tre anni.
Violenza ancora più grave quella avvenuta nella notte del 1° maggio a Bolzano, dove quattro giovani albanesi, tra i 19 e i 21 anni, hanno aggredito due clienti all’esterno di una discoteca utilizzando catene di ferro e coltelli: le vittime, ferite gravemente, sono state ricoverate con prognosi di 25 e 10 giorni. La Polizia di Stato ha identificato gli aggressori, tre dei quali sono stati poi arrestati su ordinanza del GIP di Bolzano. Una volta fuori dal carcere, non potranno avvicinarsi per tre anni al locale teatro della brutale aggressione.
Due ulteriori Daspo sono stati firmati su segnalazione dei Carabinieri: uno a carico di un extracomunitario che ha colpito con violenza un addetto alla sicurezza di un locale notturno di Brunico; l’altro nei confronti di un cittadino pakistano coinvolto in una rissa con altri cinque connazionali nei pressi di un bar di Bressanone. Per questi ultimi, non residenti, sono stati emessi anche dei fogli di via obbligatori: per quattro anni non potranno rimettere piede nella cittadina vescovile.
Il Daspo “Willy” – introdotto nel 2017, modificato nel 2020 e aggiornato nel 2023 con il Decreto Caivano – prende il nome da Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso a Colleferro nel 2020 mentre difendeva un amico da un’aggressione. È una misura di prevenzione che consente al Questore di vietare l’accesso a locali pubblici a chi sia stato denunciato per reati contro la persona, il patrimonio, in materia di armi, o per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, anche se i fatti non sono avvenuti nei locali stessi. Il provvedimento è applicabile anche ai minori di età superiore ai 14 anni.
“In seguito ai recenti episodi di disordini e violenza – afferma il Questore Giuseppe Ferrari – che hanno interessato alcuni locali pubblici della nostra provincia, la Questura di Bolzano ha emesso 12 provvedimenti di Daspo Urbano. Si tratta di una misura necessaria e ferma, volta a garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini e a ripristinare un clima di serena convivenza.”
Il questore ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini, ringraziando le forze dell’ordine per il lavoro svolto e lanciando un appello ai gestori dei locali e alla popolazione: “La sinergia tra istituzioni e comunità è fondamentale per mantenere alto il livello di sicurezza nel nostro territorio.”
Con questi 12 Daspo, la Questura di Bolzano manda un segnale chiaro e forte: la violenza non sarà mai tollerata e chi la provoca pagherà un prezzo alto, anche in termini di libertà personale.