Italia & Estero
Donne vittime di violenza: in aumento gli accessi al Pronto Soccorso
L’Istat ha divulgato il rapporto statistico riferito all’anno 2023 in merito agli accessi al Pronto Soccorso ed ai ricoveri di donne vittime di violenza ed i dati delineano come tale fenomeno sia in costante crescita.
Tale rilevazione deriva da speciali accordi triennali di collaborazione avviati dall’ente con il Ministero della Salute, sottoscritti il 20 novembre 2019 (Accordo per l’alimentazione della banca dati sulla violenza di genere con i flussi informativi sanitari) e quello del 4 maggio 2023 (Accordo per la prosecuzione dell’alimentazione sulla violenza di genere).
Tali collaborazioni contribuiscono all’alimentazione della banca dati prevista da diversi Piani nazionale d’azione sulla violenza contro le donne.
Dall’elaborazione dei dati, che prendono in esame i periodi tra il 2017 ed il 2023, emerge come gli accessi al Pronto Soccorso di donne vittime di violenza è stato, ed è, in continua crescita fatta eccezione per il periodo Covid.
Nel 2023 gli accessi al Pronto Soccorso delle donne vittime di violenza sono stati 16.947 ovvero un +17,3% rispetto al 2022, superando il dato pre-Covid di 15.800 nel 2019 (nel 2017 erano stati 14.368).
I ricoveri ospedalieri delle donne vittime di violenza nel 2023 sono stati 1.370 in aumento di un +14,5% rispetto al 2022 quando ne erano stati registrati 1.196 (pre-Covid 1.487 nel 2019) con un aumento del 3,3% rispetto al numero dei ricoveri ordinari totali.
Emerge anche il dato di come i ricoveri ordinari delle donne straniere è sei volte superiore a quello delle donne italiane: 21,8 ricoveri con indicazione di violenza di genere su 10.000 contro un 3,7.
L’Istat inoltre ha certificato come le donne con età inferiore a 18 anni hanno diagnosi relative a maltrattamento del bambino, abuso sessuale su minore, abuso di minore non specificato, osservazione per sospetto di abuso e trascuratezza.
Per le donne adulte le diagnosi più frequenti sono state maltrattamento di adulto non specificato, osservazione successiva ad asserita violenza carnale o seduzione, abuso sessuale di adulto e anamnesi personale di trauma psichico da violenza fisica.
I casi individuati, rileva l’Istat, possono essere sottostimati per molteplici fattori, quali ad esempio difficoltà da parte dell’operatore sanitario a riconoscere la violenza subita dalla donna, reticenza della donna a dichiararla, utilizzo di codici di diagnosi diversi da quelli riferiti alla violenza.
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