Hockey femminile, a tu per tu con Martina Marangoni

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Dopo la prima amichevole nel segno della vittoria per le Eagles Südtirol contro le americane East Coast Wizards, abbiamo incontrato Martina Marangoni, bolzanina, giovanissimo portiere simbolo della squadra e tra le maggiori promesse dell’Hockey femminile a livello italiano.

Classe 1999, Martina ha grandi obiettivi nello sport come nella vita, si dice fiera dei primi successi del team dopo solo due allenamenti e sottolinea di essere pronta per iniziare la stagione al meglio. Per conoscerla un po’ più a fondo, le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di sé.

Martina, compirai 20 anni il prossimo 28 settembre. Da quanto tempo giochi a Hockey?
Gioco a Hockey da 15 anni, da sempre praticamente.
Hai sempre giocato in porta?
Si.
Come descriveresti il ruolo del portiere?
Innanzitutto è un ruolo molto importante all’interno della squadra. Il portiere deve sempre essere concentrato al massimo per poter gestire la calma e l’adrenalina al momento giusto dell’azione del gioco. In confronto ai giocatori per fare bene il ruolo del portiere bisogna avere determinazione, passione, coraggio e pazzia.
Sei l’unica in famiglia che gioca a Hockey?
No, anche mio fratello più grande giocava a hockey.
Il tuo sogno nel cassetto?
Poter partecipare alle olimpiadi e riuscire a giocare il più lungo possibile.
Cosa pensi dell campionato italiano di hockey femminile?
Purtroppo tutte le ragazze ci mettono tanta passione ma il movimento femminile viene poco sostenuto dalla federazione e ci vorrebbero più allenamenti e raduni per dare più potenzialità al movimento e soprattutto anche investimenti finanziari, perché grazie a quest’ultimi le squadre riescono a fare raduni e ritiri.

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