A un passo dai quarant’anni, Laura vive una storia d’amore che alterna momenti di tenerezza a lunghi silenzi emotivi. È una donna sensibile, romantica, capace di cogliere i dettagli, di dare significato ai gesti più piccoli. Accanto a lei c’è Marco, un uomo razionale, preciso, sempre concentrato sulla logica delle cose. In apparenza sono una coppia solida: convivono da anni, lavorano entrambi, condividono obiettivi concreti. Ma dietro quella stabilità, Laura sente crescere lentamente una distanza invisibile, fatta di parole non dette e bisogni inascoltati.
Ciò che le manca non è la presenza fisica del suo compagno, ma la connessione emotiva. Marco la ama, glielo dice nei momenti giusti, ma lo fa con un tono piano, misurato, quasi formale. Ogni gesto affettuoso sembra programmato, mai davvero spontaneo. Una cena organizzata con precisione, un complimento durante un anniversario… ma poco o nulla nei giorni qualunque, quando lei avrebbe più bisogno di sentirsi vista e desiderata.
Laura vorrebbe gesti imprevisti, parole autentiche, attenzioni che nascano dal cuore e non da una tabella mentale. Eppure, ogni volta che prova a parlare di ciò, Marco reagisce rifugiandosi nella razionalità o nel lavoro, come se l’emotività fosse un terreno che non sa abitare.
L’amore tra emozione e logica: due linguaggi che non si incontrano
Marco non è insensibile, ma manca di quella che Laura percepisce come intelligenza emotiva. Quando lei si apre, lui risponde con soluzioni, non con empatia. Davanti a un suo momento di tristezza, invece di abbracciarla e ascoltarla, analizza la situazione come se fosse un problema da risolvere. Per lui l’amore è qualcosa che si dimostra con la coerenza, con la stabilità, con la presenza costante.
Per Laura invece l’amore è anche sorpresa, vulnerabilità, sguardi che comunicano più delle parole. Ogni volta che cerca di spiegarglielo, lui le dice: “Ma io sono qui, cosa vuoi di più?” Eppure, quella presenza non basta, perché l’assenza emotiva pesa quanto quella fisica.
La frattura tra i due cresce nel tempo, amplificata dal lavoro di Marco, sempre più assorbente. Le giornate scorrono uguali, tra email, riunioni e cene consumate velocemente. Laura si accorge che il suo desiderio di affetto spontaneo viene scambiato per una richiesta irrazionale. E inizia a chiedersi se può davvero costruire un futuro con qualcuno che non sa “sentire” come lei.
Il desiderio sospeso: la maternità come prova d’amore
Da tempo Laura accarezza l’idea di avere un figlio, ma dentro di sé sente una forte esitazione. Non è il timore del cambiamento, ma la mancanza di sicurezza nel legame con Marco. Prima di diventare madre, vorrebbe sentirsi compresa come donna, come compagna, come persona amata nella sua totalità.
Ne parlano a volte, ma sempre con leggerezza, come se affrontare davvero il tema potesse aprire troppe crepe. Marco dice che ne discuteranno “quando sarà il momento giusto”, ma quel momento non sembra arrivare mai. Ogni rinvio diventa per Laura un segnale: forse lui non sente la stessa urgenza, forse teme ciò che non può controllare.
Laura, invece, immagina un futuro carico di calore, di emozioni condivise, di piccoli gesti quotidiani che diano senso alla vita a due. Ma sa che, per arrivarci, serve prima ritrovare l’intimità perduta, quella che nasce dall’ascolto sincero, dalla capacità di accogliere l’altro senza giudicarlo o volerlo cambiare.
Tra disillusione e speranza: la scelta di non rinunciare a se stessa
Ci sono sere in cui Laura pensa di arrendersi, di accettare che Marco non potrà mai darle ciò che desidera davvero. Ma poi sente dentro di sé una voce che le sussurra che l’amore, se è autentico, può imparare a evolversi.
Capisce che non può cambiare l’altro, ma può cambiare il modo in cui comunica i propri bisogni. Decide così di dare spazio al dialogo, di cercare strumenti nuovi per costruire un linguaggio comune tra emozione e razionalità. Inizia a immaginare un percorso di crescita, personale e di coppia, che le permetta di chiarire ciò che desidera senza paura di essere fraintesa.
La storia di Laura e Marco è quella di tante coppie che, pur amandosi, si scoprono lontane perché parlano linguaggi diversi. Ma il primo passo verso la riconciliazione parte sempre da lì: dal coraggio di riconoscere il proprio bisogno e di chiedere di essere ascoltate.
Il potere del coaching: quando comunicare diventa la chiave per ritrovare l’intimità
Il percorso di coaching è stato per Laura una svolta inattesa. Dopo mesi di tentativi di farsi capire, di dialoghi interrotti e di sensazioni represse, ha compreso che il vero cambiamento non poteva venire solo da Marco, ma anche da lei. Il coaching le ha offerto uno spazio neutro, accogliente e non giudicante, dove ha potuto esplorare i propri bisogni affettivi con chiarezza e imparare a esprimerli in modo diverso.
Grazie alle sessioni, Laura ha iniziato a riconoscere i meccanismi comunicativi ripetitivi che bloccavano il confronto con il suo compagno: quel sentirsi inascoltata la portava a chiudersi o a reagire con frustrazione, mentre lui, sentendosi criticato, si difendeva rifugiandosi nella razionalità. Con il supporto del coach ha scoperto nuovi strumenti per comunicare con autenticità ma senza conflitto, trasformando le frasi accusatorie in richieste chiare e costruttive.
Seduta dopo seduta, Laura ha imparato a utilizzare un linguaggio emotivo consapevole, capace di avvicinare invece che allontanare. Ha capito che la chiave non era cambiare Marco, ma fargli comprendere, attraverso il dialogo, cosa la faceva sentire amata davvero. Questo nuovo approccio ha portato un graduale riavvicinamento: Marco ha iniziato ad ascoltarla, non per risolvere, ma per comprendere.
Il coaching le ha insegnato che comunicare non significa solo parlare, ma creare uno spazio condiviso in cui ogni emozione possa avere voce. Oggi Laura sente di avere gli strumenti per affrontare le differenze con maggiore serenità, trasformando la distanza in opportunità di crescita reciproca.
Un invito al cambiamento: ritrova il dialogo e la connessione
Se anche tu ti riconosci in questa storia, se vivi una relazione dove il sentimento c’è ma manca la comprensione emotiva, puoi scegliere di iniziare un percorso di consapevolezza. Sul sito fmzalaffi.it trovi un primo colloquio gratuito e senza impegno, uno spazio protetto in cui essere accolta, ascoltata e compresa senza giudizio.
Attraverso il dialogo e il supporto giusto, puoi imparare a riconoscere i tuoi bisogni, a comunicarli in modo più efficace e a costruire relazioni più autentiche e appaganti. Ogni cambiamento inizia da un ascolto sincero: il tuo.




