Alto Adige
Galleria del Brennero, congelamento del terreno per il sottoattraversamento del fiume Isarco
Assistere ed avvicinare il consorzio RTI Isarco s.c.a.r.l., incaricato delle lavorazioni presso il Lotto Sottoattraversamento Isarco, alle nuove tecniche e tecnologie di applicazione del calcestruzzo. Questo è l’obiettivo di Chryso Italia, filiale del gruppo francese leader per gli additivi, che ha accompagnato l’impresa competente nell’utilizzo e nella sperimentazione della tecnica del congelamento, una procedura impiegata nell’ambito delle opere in sotterraneo, dove il suolo viene congelato artificialmente, rendendolo compatto e impermeabile. Partendo da uno dei quattro pozzi realizzati nel cantiere del Sottoattraversamento dell’Isarco sono stati congelati la falda e il materiale alluvionale al di sotto dell’alveo del fiume, iniettando azoto liquido all’interno di un circuito aperto, costituito da tubazioni di congelamento o sonde, sotto il fiume.
L’azoto, con una temperatura di -196°C, scorrendo all’interno di queste tubazioni ha sottratto il calore dal suolo circostante e l’acqua all’interno del suolo sotto al fiume si è congelata, permettendo alla temperatura del suolo di scendere a – 35°C. Grazie al metodo del congelamento, è stato possibile evitare di dover spostare il percorso del fiume che attraversa il tracciato della Galleria di base del Brennero e ridurre gli impatti ambientali, in particolare sulla fauna ittica dell’Isarco. Il termine di questi lavori, che serviranno a collegare la Galleria di Base con la linea ferroviaria classica del Brennero e la stazione di Fortezza, è previsto per la fine del 2022.
“La nostra azienda punta da sempre sull’innovazione ed è per questo che abbiamo deciso di accompagnare il consorzio nell’applicazione della tecnica del calcestruzzo proiettato su terreno congelato per un lavoro così importante come quello del sottoattraversamento del fiume Isarco – ha spiegato il Pietro Massinari, Product Manager Tunneling diChryso Italia – Si è rivelata tecnicamente appropriata per la specifica applicazione ed è stato in questo modo possibile consolidare il materiale sciolto al di sotto dell’alveo del fiume, avviando i lavori di scavo della prima galleria sotto l’Isarco. Prendere parte a questo progetto e collaborare con il consorzio RTI Isarco s.c.a.r.l, mettendo a disposizione i nostri materiali e la nostra esperienza ventennale, è stato per noi motivo di grande orgoglio”.
Ma non è tutto, perché le gallerie del lotto Isarco, scavate con il metodo tradizionale, sono state consolidate attraverso l’utilizzo del calcestruzzo proiettato strutturale. La tecnologia del calcestruzzo proiettato o spruzzato, chiamato in gergo “sprayed concrete”, consiste nello spruzzo, mediante una lancia ad aria compressa, di una miscela cementizia additivata con prodotti acceleranti di presa, solitamente esenti da alcali. Questi ultimi consentono l’aggrappo istantaneo del conglomerato nel momento in cui raggiunge la superficie di applicazione garantendo una massa compatta e omogenea.
Il calcestruzzo proiettato è utilizzato nelle opere di ingegneria civile in cui è richiesta la messa in opera di calcestruzzo in assenza di casseforme su strati successivi e quando sono richieste resistenze meccaniche elevate a brevissima scadenza. La tecnologia del calcestruzzo a proiezione originariamente fu ideata come rivestimento provvisorio per il consolidamento e protezione primaria nelle opere sotterranee. Attualmente viene sempre più considerato anche come rivestimento portante definitivo grazie allo sviluppo della tecnologia dei materiali e delle prestazioni meccaniche che oggi è possibile progettare e successivamente mettere in opera.
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