Italia & Estero
2 giugno, la rinascita dell’Italia: quando il popolo scelse la Repubblica
Il 2 giugno non è solo una data sul calendario: è il simbolo di una nuova era per l’Italia, il giorno in cui un popolo intero scelse, con coraggio e consapevolezza, di voltare pagina e abbracciare la democrazia. Dopo decenni di monarchia e vent’anni di dittatura fascista, il Paese si trovò di fronte a una decisione storica: restare legato alla monarchia dei Savoia o intraprendere la strada della Repubblica.
Era il 1946, un’Italia ferita dalla guerra e desiderosa di riscatto si recò alle urne in massa. Per la prima volta, il diritto di voto fu esteso anche alle donne, segnando un passaggio epocale verso una democrazia più inclusiva e rappresentativa. Il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno chiamò alle urne oltre 28 milioni di cittadini: votò l’89,08% degli aventi diritto, un dato che ancora oggi rappresenta un record di partecipazione.
Il risultato fu chiaro: 12.718.641 italiani scelsero la Repubblica, pari al 54,27% dei voti validi, mentre 10.718.502 (il 45,73%) optarono per la Monarchia. Una vittoria netta, anche se non priva di tensioni e contestazioni, soprattutto al Sud, dove la Monarchia raccolse più consensi. “Il popolo ha deciso: l’Italia è una Repubblica”, annunciò la Corte di Cassazione il 18 giugno 1946, sancendo ufficialmente la fine della Monarchia dopo 85 anni di regno sabaudo.
Quel voto cambiò radicalmente il volto della nazione. L’Italia non era più un regno: diventava una Repubblica parlamentare, fondata su una Costituzione che sarebbe entrata in vigore il 1º gennaio 1948. Il passaggio fu tutt’altro che simbolico: implicava una nuova visione dello Stato, fondata sui diritti, sulla partecipazione, sull’uguaglianza. Fu anche l’inizio di un lungo cammino verso la ricostruzione materiale e morale del Paese.
L’anno successivo, il 2 giugno 1947, si tenne la prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana, una ricorrenza che avrebbe assunto sempre più importanza negli anni successivi. “Ricordiamo oggi non solo una data, ma una scelta collettiva di libertà e democrazia”, affermano spesso le autorità nelle commemorazioni ufficiali. Nel 1948 si svolse la prima parata militare in via dei Fori Imperiali, a Roma, a suggellare il legame tra le istituzioni repubblicane e le Forze Armate. Il 2 giugno fu dichiarato festa nazionale nel 1949, diventando uno dei momenti più solenni del calendario civile italiano.
Oggi, a 79 anni da quel giorno, la Festa della Repubblica non è solo una celebrazione retorica, ma un’occasione per riflettere sulle radici della nostra democrazia. È il giorno in cui l’Italia ricorda il coraggio di chi, uscito dalla guerra, decise di credere in un futuro diverso. Un giorno che ci invita, ogni anno, a rinnovare l’impegno per una Repubblica più giusta, inclusiva e partecipata.
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