Bolzano Provincia
Acciaierie Valbruna, il governo valuta il golden power: “Massima attenzione alla continuità produttiva”
Il domani dello stabilimento altoatesino delle Acciaierie Valbruna è ufficialmente arrivato sotto la lente del governo.
Dopo il primo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il ministro Adolfo Urso ha annunciato un approfondimento tecnico per valutare l’applicazione della normativa sul golden power, strumento che consente allo Stato di intervenire per tutelare gli interessi strategici nazionali in settori industriali sensibili.
Il tavolo, convocato a Roma dallo stesso ministro, ha riunito i rappresentanti dell’azienda, attiva nella produzione di acciai speciali e superleghe per usi civili e militari (ad oggi, conta oltre 1.700 dipendenti tra i siti di Vicenza e Bolzano), insieme a delegati della Provincia autonoma di Bolzano, della Regione Veneto e delle organizzazioni sindacali.
Al centro della discussione c’era, come anticipato, il destino dello stabilimento di via Volta, costruito su un’area industriale di proprietà provinciale, concessa in locazione trentennale a Valbruna nel 1995.
In quell’anno, dopo il disimpegno del gruppo Falck, la Provincia acquistò l’area industriale e stipulò un contratto di affitto trentennale con Valbruna, che nel frattempo ha investito oltre 450 milioni di euro nel sito.
L’accordo includeva un’opzione di acquisto dell’area, ma non prevedeva obblighi per la rimozione degli impianti o condizioni specifiche per un eventuale subentro di terzi.
Dall’anno scorso è stato avviato un dialogo istituzionale con le parti coinvolte.
La concessione scade quest’anno e lo scorso 12 settembre, la provincia ha pubblicato un bando pubblico per la nuova assegnazione del sito, avviando contestualmente una notifica preventiva ai sensi del golden power, come spiegato in sede d’incontro da Marco Galateo, vicepresidente provinciale.
Il ministro Urso dal canto proprio ha assicurato l’impegno del Mimit nel monitorare da vicino l’evoluzione della vicenda.
“Stimoleremo un approfondimento con gli organi di governo competenti per valutare se ricorrano gli estremi per l’esercizio dei poteri speciali – ha detto –. Il nostro obiettivo è garantire la continuità produttiva dello stabilimento, che presidia una filiera tecnologica strategica, e la tutela dei livelli occupazionali.”
Adesso la palla passa al governo, che dovrà valutare se l’operazione rientri nelle casistiche previste dalla normativa sul golden power, in virtù del carattere strategico della produzione.
L’incontro si è concluso con l’impegno delle strutture tecniche del Mimit a riconvocare le parti nel mese di ottobre, per proseguire l’analisi della situazione e approfondire gli aspetti giuridici e industriali legati alla possibile attivazione dei poteri speciali.
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