Bolzano
Bolzano nella morsa della violenza: arresti e denunce dopo due maxi risse nel centro cittadino
Un fine settimana di paura nel cuore di Bolzano, dove nella notte tra venerdì e domenica si sono consumate due violente risse che hanno coinvolto cittadini stranieri, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine e ospiti dei Centri Emergenza Freddo. Grazie alla prontezza della Polizia di Stato, è stato possibile identificare, arrestare e denunciare otto persone, evitando escalation drammatiche.
Il primo episodio si è verificato nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 2:30, nei pressi di Piazza Domenicani. Le Volanti sono intervenute d’urgenza dopo la segnalazione di una rissa particolarmente violenta tra cittadini stranieri. Alcuni dei contendenti erano armati, persino con una replica di machete. All’arrivo degli agenti, la scena era quella di un vero e proprio campo di battaglia: cocci di bottiglia, un sellino di bicicletta e una bomboletta di spray urticante sparsi sull’asfalto.
Due uomini sono stati subito identificati come autori dell’aggressione: R.H. e R.M., fratelli marocchini di 31 e 28 anni, entrambi pluripregiudicati e titolari di asilo politico. Giunti a Bolzano dalla Liguria per usufruire dell’assistenza offerta dai Centri Emergenza Freddo, i due erano già stati arrestati lo scorso inverno per furto, resistenza a pubblico ufficiale e tentata rapina. Durante l’arresto, uno dei due ha aggredito brutalmente i poliziotti, colpendone uno con una testata e l’altro con calci e pugni. Entrambi sono stati arrestati per rissa aggravata e violenza a pubblico ufficiale, e messi a disposizione della Procura.
Il secondo episodio si è verificato nella notte successiva, tra sabato e domenica, sempre intorno alla stessa ora. Questa volta il teatro della violenza è stata via Museo, dove sei stranieri – anche in questo caso armati di bottiglie rotte e con un machete, poi rivelatosi un attrezzo da palestra – si sono affrontati furiosamente. Tutti sono stati identificati: M.I. e M.B., marocchini di 38 anni, G.A., G.M.H., K.Y. di 20 anni e C.R. di 18 anni, alcuni dei quali ospitati nei Centri Emergenza Freddo e tutti titolari di protezione internazionale. Nonostante al momento del fermo non vi fosse più la flagranza di reato, i sei sono stati denunciati in stato di libertà per rissa aggravata.
Gli investigatori stanno ancora cercando di chiarire i motivi che hanno scatenato tali episodi, ma secondo le prime ricostruzioni, l’abuso di alcol e droghe avrebbe giocato un ruolo determinante.
Il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano, Paolo Sartori, ha reagito con fermezza, chiedendo alla Commissione Territoriale per i Rifugiati la revoca dello status di protezione internazionale per tutti gli otto coinvolti, al fine di procedere con l’espulsione dal territorio nazionale.
“Ancora due gravi episodi di violenza commessi da pluripregiudicati ‘ospiti’ dei Centri Emergenza Freddo ed accolti indiscriminatamente senza alcun tipo di controllo”, ha dichiarato il Questore Sartori, “che, approfittando dello status di protezione internazionale, hanno ripetutamente dimostrato di non volersi integrare nel nostro Paese, violandone le leggi e le più elementari norme di convivenza civile.”
Sartori ha elogiato l’operato della Polizia di Stato, sottolineando come la tempestività e l’efficacia degli interventi abbiano impedito conseguenze ben più gravi. “Per questi motivi ho deciso di adottare severi provvedimenti, con la speranza che tutto ciò possa servire a rendere questi individui consapevoli di quanto hanno fatto.”
Una città scossa, dunque, da episodi che alimentano il dibattito sulla gestione dell’accoglienza e sulla sicurezza urbana, mentre le forze dell’ordine proseguono con le indagini per identificare eventuali ulteriori responsabili.
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