Bolzano
Vettori si dimette dopo la denuncia, nodo violenza domestica e vuoto di autorevolezza
Il presidente del Consiglio comunale di Bolzano, Carlo Vettori, ha rassegnato le dimissioni a poche ore dall’emergere di una denuncia presentata dalla moglie per presunti fatti di violenza domestica. L’accaduto, che ha subito attivato misure cautelari a tutela della persona offesa, ha scosso l’amministrazione cittadina e riaperto il dibattito sull’esemplarità delle istituzioni locali.
Secondo quanto reso noto, nei confronti dell’esponente politico è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla denunciante per una distanza di 500 metri, provvedimenti previsti dal Codice Rosso. Le indagini sono ancora in corso e non è esclusa l’adozione di ulteriori accorgimenti cautelari, come l’applicazione del braccialetto elettronico.
Le dimissioni, comunicate direttamente al sindaco Claudio Corrarati, saranno formalizzate lunedì mattina alla riapertura della segreteria generale del Comune. La scelta è arrivata mentre la città affronta lo shock mediatico e istituzionale provando a mantenere l’ordinaria amministrazione in presenza di un vuoto politico temporaneo.
In una nota, Vettori ha affermato il rispetto per le istituzioni e ha motivato la decisione con la necessità di tutelare la privacy dei figli e il buon nome dell’ente. «Ho grande rispetto per le istituzioni che ho sempre rappresentato con impegno e decoro. In attesa che venga chiarita una situazione familiare delicata e privata, nel rispetto della privacy dei miei tre figli e delle istituzioni, ho deciso di dimettermi dall’incarico di presidente del Consiglio comunale». Contestualmente ha ribadito la propria innocenza: «Non sono un violento, non ho mai alzato un dito contro nessuna donna, tantomeno sulla madre dei miei figli. Non permetterò all’opposizione di strumentalizzare una questione personale per mettere in discussione l’impegno e i risultati del centrodestra al governo di Bolzano. Non appena sarà ripristinata la verità, sono certo potrò tornare a dare il mio contributo». Vettori ha inoltre annunciato l’autosospensione dal partito Fratelli d’Italia «in tutela dell’immagine di tutti».
Le reazioni del tessuto politico locale sono state improntate alla condanna di ogni forma di violenza e alla richiesta di rispetto per le indagini in corso. «La violenza domestica è una delle forme di violenza più diffuse e difficili da riconoscere, perché spesso nascosta, invisibile, silenziata e negata. Va fatta emergere e contrastata con determinazione», ha dichiarato Sinistra Die Linke, sollecitando trasparenza e rigore nei comportamenti di chi riveste incarichi pubblici.
Lo scandalo lascia però anche un segnale più ampio: il quadro istituzionale cittadino perde pezzi proprio quando la comunità, e in particolare i giovani, cercano punti di riferimento credibili. In un contesto già segnato da precarietà economica, disillusione politica e crisi di valori, episodi come questo contribuiscono ad alimentare uno stato di sbando culturale tra le nuove generazioni, che faticano a riconoscere nei rappresentanti pubblici modelli di responsabilità e autorevolezza.
Alla vigilia dell’evoluzione delle indagini, resta dunque aperta la partita sulla ricostruzione della fiducia nelle istituzioni locali: da una parte la necessità di garantire tutela e verità processuale, dall’altra l’urgenza di riaprire un confronto serio sul ruolo degli amministratori come punti di riferimento per i cittadini e, in modo particolare, per i più giovani.
Bolzano attende ora sviluppi giudiziari mentre sul piano politico e sociale si impone una riflessione profonda sull’esemplarità e sul valore delle istituzioni per contrastare il senso di smarrimento che avvolge le nuove generazioni.
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