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Economia e Finanza

Confindustria regionale del Trentino-Alto Adige: “Bene Bonomi, aboliamo l’Irap”

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Gli industriali del Trentino-Alto Adige condividono e rilanciano il messaggio del presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, ospite giovedì sera di Piazza Pulita.

Bonomi ha evidenziato che i provvedimenti sin qui adottati dal Governo non hanno prodotto effetti sull’economia, e ha indicato le tre misure prioritarie per le imprese: in primo luogo l’abolizione dell’Irap, un intervento automatico del valore di 9 miliardi; il pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione alle imprese private; lo sblocco delle infrastrutture già dotate di copertura finanziaria.

Dice bene il nostro presidente designato – spiega il Presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana, al vertice della Confindustria regionale del Trentino-Alto Adige – . Il taglio dell’Irap è un intervento diretto, che avrebbe ricadute immediate e che non richiede l’introduzione di procedure aggiuntive, come è invece il caso delle istruttorie previste per accedere ai fondi stanziati fin qui.

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La misura ha peraltro quel carattere di semplificazione che il nostro sistema chiede a gran voce anche su altri fronti. La filosofia è quella che abbiamo sempre sostenuto, e che dovrebbe essere mutuata tanto più in una fase critica come quella che stiamo vivendo: le imprese non vanno aiutate, vanno messe nella condizione di lavorare meglio, e di affrontare ad armi pari i competitori globali”.

La riduzione della pressione fiscale è il sostegno più efficiente, più immediato e meno burocratico per famiglie e imprese – aggiunge il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea -. L’abolizione dell’Irap garantirebbe liquidità immediata alle imprese e consentirebbe di ridurre il costo del lavoro con ricadute positive sull’occupazione”.

Che in un momento come questo la Pubblica Amministrazione accetti di pagare i suoi debiti – prosegue Manzana – direi che è un atto dovuto. Sull’appello allo sblocco delle infrastrutture, ribadiamo all’unisono: apriamo i cantieri delle grandi opere, a partire da quelle per le quali sono già state destinate le risorse economiche, o da quelle programmate perché necessarie, per le Olimpiadi, ad esempio. Gli investimenti generano lavoro, il lavoro genera la crescita”.

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(e.c.)

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