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Bolzano

Coronavirus e affitti universitari: situazione critica anche a Bolzano

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Durante le prime settimane di marzo il lockdown deciso a livello nazionale ha costretto l’intera popolazione a chiudersi in casa, ma allo stesso tempo tanti giovani studenti universitari, messi di fronte all’esempio della chiusura totale della Lombardia, quando ancora era possibile hanno optato per un ritorno dalle proprie famiglie, svuotando studentati e appartamenti in affitto a Bolzano, a Bressanone e nel resto della provincia.

Da allora, e fino ad oggi, i Rappresentanti degli studenti della Libera Università di Bolzano e l’associazione MUA (Movimento Universitario Altoatesino) sono stati in prima linea per trovare una soluzione alle conseguenze di questo esodo.

Il problema negli studentati

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Gli studentati locali offrono un’ottima soluzione di alloggio per tutti gli studenti iscritti alle sedi della Libera Università di Bolzano. Le centinaia di posti disponibili nelle stanze delle strutture si sono svuotate però a metà marzo, con il succedersi dei vari decreti nazionali relativi all’emergenza COVID-19.

Il risultato” dice Gabriele Scalise, rappresentante degli studenti della Libera Università di Bolzano “è stato che, mentre un cospicuo numero di studenti, tornati a casa propria, non ha usufruito di tutti i servizi degli studentati, chi è rimasto, in alcuni casi, non ha comunque potuto utilizzare a pieno diversi servizi garantiti normalmente”.

La popolazione studentesca si è trovata di fronte a diverse incognite, relative sia alla possibilità di ottenere una sospensione dell’affitto per i mesi di non utilizzo, ma anche ad una garanzia di poter ricevere nuovamente il posto letto negli studentati il prossimo anno accademico.

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Fatto, quest’ultimo, di certo non scontato visto che i criteri per la riammissione tengono conto sia di un merito minimo di studio, sia, per chi rinnova la richiesta al secondo anno, che si sia alloggiato nello studentato l’anno precedente. Caso, quest’ultimo, che mette in difficoltà tutti coloro che hanno deciso, a causa dell’emergenza, di risolvere il contratto d’affitto in essere.

Alle tante problematiche per chi è tornato a casa si aggiungono quelle per gli studenti rimasti bloccati a Bolzano” aggiunge Eleonora Pizzini, rappresentante degli studenti della Libera Università di Bolzano.

Questi ultimi hanno dovuto far fronte a problemi economici in seguito al lockdown e per molti è stato difficile continuare a pagare l’affitto senza una riduzione del canone”.

Alloggi privati: trattative tra studenti e proprietari

Quali siano i costi d’affitto di una stanza in un alloggio privato a Bolzano è cosa risaputa. Il fatto che molti studenti abbiano lasciato vuoto il proprio appartamento negli ultimi due mesi ha portato in moltissimi casi ad una vera e propria trattativa da inquilini e proprietari per trovare un accordo sulle mensilità dovute è l’associazione MUA, attraverso il servizio yost.apartments, ha prestato la massima attenzione alla situazione creatasi.

Nella gran parte dei casi i contratti in essere scadranno o verranno rinnovati a fine estate, ma giustamente ci si è subito interrogati sulle attuali mensilità in cui l’alloggio non è stato sfruttato a causa dell’emergenza.

Da una parte molti universitari hanno chiesto una sospensione dell’affitto o addirittura la conclusione del contratto, dall’altra i proprietari si sono ritrovati con la volontà di andare incontro alle richieste, vista l’emergenza, ma allo stesso tempo con la necessità di dover far quadrare i conti.

Nonostante le necessità di ognuno gli accordi tra le parti sono stati abbastanza eterogenei” dice Stefano Zuliani, responsabile MUA “In molti hanno abbassato la quota d’affitto, qualcuno l’ha sospesa e altri hanno deciso di concludere totalmente i contratti”.

Al di là della situazione contrattualistica una buona parte degli studenti, quando ha lasciato l’alloggio, ha anche abbandonato molti effetti personali in stanza con l’impossibilità di ritornare a recuperarli.

Gli incontri con la Provincia Dopo una serie di contatti con l’Ufficio Diritto allo Studio della Provincia Autonoma di Bolzano, a fine aprile i Rappresentanti degli studenti, l’associazione MUA ed sh.asus hanno portato sul tavolo queste tematiche, proponendo possibili soluzioni e chiedendo di impegnarsi per garantire, attraverso interventi mirati, la giusta tutela al diritto allo studio per l’anno in corso e successivo.

A seguito dell’incontro ci sono stati alcuni interventi sugli studentati che hanno riguardato la sospensione degli affitti, ma anche la garanzia di una riammissione negli stessi alloggi per il prossimo anno accademico anche per chi ha concluso il contratto d’affitto durante questi ultimi due mesi.

È stato anche abbassato il merito di studio richiesto per questa riammissione, così come i mesi di permanenza nello studentato per l’anno accademico in corso (che sono stati ridotti a quattro). Per quanto riguarda gli altri punti la speranza è che si trovi una soluzione nel breve termine.

Siamo contenti che alcune delle questioni lasciate in sospeso siano state risolte” dice Bianca Rigo, rappresentante degli studenti della Libera Università di Bolzano “Ci dispiace però che si sia dovuto aspettare tanto, causando malcontento tra tanti studenti che hanno lamentato un ritardo nella risposta della Provincia. Se si fosse agito per tempo si sarebbe evitato a molti il pagamento dell’affitto di stanze vuote”.

Una tavola rotonda il 26 maggio

I Rappresentanti degli studenti hanno deciso insieme all’associazione MUA di organizzare una tavola rotonda il prossimo martedì 26 maggio alle ore 18.00 aperta agli studenti di unibz per discutere le problematiche di questi ultimi mesi di emergenza COVID-19 relative ad affitti (negli studentati e privati), didattica e diritto allo studio.

All’incontro, che si terrà attraverso la piattaforma Microsoft Teams, saranno invitati anche l’assessore Philipp Achammer, l’associazione sh.asus ed il Rettore della Libera Università di Bolzano. Accesso all’incontro sarà dato anche alla stampa locale su richiesta. Si spera, attraverso questo appuntamento, di far emergere tutte le necessità e richieste della popolazione studentesca locale in un confronto costruttivo che possa essere utile anche agli uffici provinciali di pertinenza come spunto per delle misure tempestive.

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