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“Facebook fa poco contro il razzismo”: anche Coca Cola boicotta il social di Zuckerberg

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Dopo alcuni colossi mondiali come Unilever e Verizon, ora anche Coca Cola ha deciso di partecipare al boicottaggio contro i principali social network per la campagna contro il razzismo ‘Stop Hate for Profit‘.

Oltre a Instagram, YouTube e Twitter nel mirino ci sarebbe anche Facebook, accusato con gli altri di non impegnarsi abbastanza per impedire la diffusione di contenuti di odio razziale nelle proprie piattaforme. 

Stop quindi dal primo luglio ed almeno per un mese, a tutte le campagne pubblicitarie online anche sul social di Zuckerberg.

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A partire dal 1° luglio, The Coca-Cola Company metterà in pausa la pubblicità a pagamento su tutte le piattaforme di social media a livello globale per almeno 30 giorni – si legge in una dichiarazione del CEO di Coca-Cola Company, James Quincey, pubblicata sul sito web del marchio – . Ci prenderemo questo tempo per rivalutare i nostri standard e le nostre politiche pubblicitarie al fine di determinare se sono necessarie revisioni interne e sui nostri partner dei social media per liberare le piattaforme dall’odio, dalla violenza e dai contenuti inappropriati. Faremo sapere loro che ci aspettiamo maggiore responsabilità, azione e trasparenza“.

Questa decisione dà continuità a un trend significativo di grandi marchi che si impegnano a mettere in pausa gli annunci su Facebook almeno per il mese di luglio – si legge in una dichiarazione di Color of Change, uno degli organizzatori del boicottaggio – . Da quando Color Of Change e i suoi partner, tra cui ADL e NAACP, hanno lanciato la campagna il 17 giugno, oltre 100 marchi hanno aderito“.

Il presidente di Color of Change, Rashad Robinson, ha detto venerdì che anche il marchio di cioccolato Hershey’s si unirà.

Ma Facebook si difende:”Investiamo miliardi di dollari ogni anno per mantenere la nostra comunità sicura e lavoriamo continuamente con esperti esterni per rivedere e aggiornare le nostre politiche –  ha detto un portavoce – . Abbiamo avviato una verifica sui diritti civili e abbiamo bandito 250 organizzazioni di supremazia bianca da Facebook e Instagram.

Gli investimenti che abbiamo fatto in AI (intelligenza artificiale) ci hanno permesso  di individuare quasi il 90% dei discorsi sull’odio ancora prima che gli utenti ce lo segnalino, mentre un recente rapporto dell’UE ha rilevato che Facebook ha valutato più discorsi sull’odio in 24 ore rispetto a Twitter e YouTube.

Sappiamo di avere più lavoro da fare, e continueremo a lavorare con i gruppi per i diritti civili, il GARM e altri esperti per sviluppare ancora più strumenti, tecnologie e politiche per continuare questa lotta“, conclude la nota.

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