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Italia ed estero

Festa delle donne, un pensiero speciale per quelle Ucraine

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Oggi è l’8 marzo, la festa delle donne. La giornata internazionale dei diritti della donna che ogni anno ricorda sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.

Questa giornata è associata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.

L’idea di celebrare “La giornata della Donna nasce negli Stati Uniti nel 1909 anno in cui le donne iniziarono a manifestare per rivendicare il proprio diritto al voto.

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Soltanto l’anno seguente, nel 1910, la proposta fu rilanciata dall’attivista tedesca Clara Zetkin durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen per rivendicare i diritti femminili.

Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale le celebrazioni vengono temporaneamente interrotte. Spesso nell’accezione comune, nella stampa e in campo pubblicitario viene erroneamente definita come Festa della donna anche se è più corretto Giornata internazionale della donna poiché la motivazione non è la festa, ma la riflessione.

Nel 1972 le Nazioni Unite proclamano il 1975 “Anno internazionale delle donne” e invitano tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo. Due anni dopo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propone a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace“).

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Con questa decisione, l’Assemblea riconosce il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconosce l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.

Nel 1946, finita la guerra, per iniziativa dell’Unione delle Donne in Italia (UDI) si cominciò a celebrare l’8 marzo.

L’idea di usare la mimosa, un fiore economico e  di campo come fiore simbolo della giornata, fu di Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce, tre donne politiche che combatterono nella Resistenza e furono poi deputate nell’Assemblea Costituente e successivamente parlamentari della Repubblica.

Le conquiste della donna sono state molteplici e in tutti campi: scienza, arte, politica, imprenditoria, finanza, economia, ricerca, ecc ecc. Ma nonostante questo in molti paesi del mondo la donna viene ancora discriminata in modo palese.

La donna oggi nella nostra società ha un aspetto quasi dominante, la conciliazione e le sue competenze la pongono come una figura ormai indispensabile per far crescere società e famiglia. Quest’anno un pensiero speciale va alle donne Ucraine, bambine, giovani e madri che stanno affrontando una guerra devastante.»

Un 8 marzo per dire basta anche alla violenza maschile contro le donne, un fenomeno che non si riesce ad arginare, e per rafforzare gli strumenti di prevenzione e di protezione delle donne.

Fonti ONU invitano a operare affinché nel mondo si possa raggiungere una effettiva parità di genere entro il 2030. Un obiettivo che purtroppo è difficile.

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