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Ambiente Natura

Ghiacciaio dell’Adamello scomparirà entro fine secolo. Anche Unibz firma la carta di tutela

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Lo scorso venerdì (19 luglio) il prorettore alla ricerca dell’università di Bolzano, Johann Gamper, assieme ai rappresentanti di altri undici atenei italiani ha sottoscritto un documento che impegna le istituzioni nella formazione degli studenti contro il riscaldamento globale.

Il progetto, che vede la compartecipazione dell’Università degli studi di Brescia con la Rete delle Università sostenibili (Rus), il Club alpino italiano (Cai) e il Comitato glaciologico italiano (Cgi), prevede anche un impegno sul fronte della sensibilizzazione della cittadinanza e delle ricerche sullo sviluppo sostenibile.

Quella che oggi viene chiamata Carta dell’Adamello (firmata sull’omonimo ghiacciaio) è il documento simbolo della richiesta urgente di azioni pianificate per la lotta al mutamento climatico.

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Recenti studi sviluppati proprio dai ricercatori dell’università di Brescia hanno calcolato che il ghiacciaio dell’Adamello è destinato a scomparire entro la fine del secolo.

Dove prima c’erano decine di metri di neve, oggi si cammina sulle rocce e il ghiacciaio, nella parte bassa, mostra evidenti segni di sofferenza.

Degli 800 milioni di metri cubi di ghiaccio del 1990, oggi ne resta infatti poco più della metà. La fusione dei ghiacciai fa venir meno le riserve idriche di cui abbiamo bisogno per vivere.

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Il fenomeno del riscaldamento globale e dell’innalzamento dei livelli dei mari, sarà anche la causa di future migrazioni delle popolazioni che oggi vivono in territori già fortemente colpiti e che sono anche tra le più povere del pianeta.

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