Hamas-Israele, tregua appesa a un filo

Hamas ha annunciato che rilascerà alcuni ostaggi secondo gli accordi previsti, ma non tutti. Nel frattempo, la situazione a Gaza rimane critica, con il cessate il fuoco a rischio a causa delle profonde divergenze tra Israele, Stati Uniti e il mondo arabo sul futuro della Striscia.

Il segretario di Stato USA, Marco Rubio, ha ribadito l’urgenza del rilascio completo degli ostaggi, mentre il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito di una nuova escalation militare se non verranno restituiti tutti i prigionieri.

Ne. mentre, crea divisioni il piano della Casa Bianca per Gaza. Giordania ed Egitto si oppongono fermamente a questo scenario e continuano a mediare per evitare una nuova crisi.

Hamas, pur rifiutando le pressioni, ha confermato che sabato rilascerà solo tre ostaggi, come previsto nella prima fase dell’accordo. Israele avrebbe accettato alcune condizioni, tra cui l’invio di tende e rifugi per i civili, mentre i mediatori egiziani e qatarini lavorano per evitare il riaccendersi del conflitto.

Nel frattempo, Washington ritiene prioritario impedire a Hamas di riorganizzarsi militarmente, mentre la possibile attuazione della strategia americana per Gaza – che già detto – crea spaccature.

L’opposizione del mondo arabo rimane infatti forte: il re di Giordania Abdallah ha ribadito il suo rifiuto dello sfollamento dei palestinesi, una posizione condivisa dalla Lega Araba. Il Cairo ospiterà a fine mese un vertice straordinario per proporre un’alternativa che garantisca ai palestinesi di rimanere nelle loro terre. Il presidente egiziano al-Sisi ha persino congelato una visita negli USA, segnale della sua ferma opposizione a qualsiasi discussione sul trasferimento forzato della popolazione di Gaza.