Italia & Estero
Hamas rifiuta il disarmo e mantiene il controllo su Gaza: ostacolo alla pace duratura
Hamas non ha alcuna intenzione di cedere il controllo militare su Gaza né di disarmarsi, ponendosi ancora una volta come principale ostacolo a una stabilizzazione duratura nella regione mediorientale. Lo ha dichiarato Mohammed Nazzal, dirigente dell’organizzazione islamista, in un’intervista rilasciata a Reuters. La posizione ufficiale del movimento ribadisce il rifiuto a qualsiasi forma di disarmo, anche temporaneo, e conferma la volontà di mantenere un “controllo della sicurezza a Gaza per un periodo ad interim”.
Queste dichiarazioni aggravano ulteriormente il quadro diplomatico, rendendo sempre più complesso il lavoro degli Stati Uniti e della comunità internazionale per negoziare una fine definitiva del conflitto. Secondo Reuters, le parole di Nazzal “riflettono le difficoltà che gli Stati Uniti devono affrontare per porre fine alla guerra” e mettono in evidenza i “principali nodi” che ostacolano i negoziati di pace.
Nel frattempo, Israele ha annunciato il rimpatrio del corpo di Eliyahu Margalit, 75 anni, uno degli ostaggi deceduti nelle mani di Hamas. L’identificazione è stata confermata dall’ufficio del Primo Ministro Benyamin Netanyahu. “L’esercito ha informato la famiglia dell’ostaggio Eliyahu Margalit che il suo corpo è stato rimpatriato in Israele e che la sua identificazione è stata completata”, si legge nella nota ufficiale. Il governo israeliano ha ribadito che non farà alcun compromesso fino al ritorno di tutti gli ostaggi, vivi o deceduti.
A complicare ulteriormente la situazione, un nuovo attacco israeliano ha colpito un minibus nel quartiere di Zeitoun, nella città di Gaza. Secondo le fonti di Al Jazeera, undici membri di una stessa famiglia sono rimasti uccisi. Israele ha giustificato l’attacco accusando il veicolo di aver attraversato la cosiddetta “linea gialla”, che delimita le aree sotto controllo militare israeliano. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, secondo la stessa fonte, sono già 28 le persone uccise da Israele in azioni mirate.
Hamas, responsabile di numerosi attacchi contro civili israeliani e da tempo considerato un’organizzazione terroristica da gran parte della comunità internazionale, continua a ostacolare qualsiasi percorso verso la pace, rifiutando sia il disarmo che una reale transizione verso un controllo civile e democratico della Striscia di Gaza.
Le recenti dichiarazioni e gli sviluppi sul terreno rafforzano l’isolamento politico del gruppo e pongono interrogativi urgenti sull’efficacia dei negoziati in corso. Mentre il conflitto continua a mietere vittime, Hamas si conferma come il principale impedimento alla stabilità e alla sicurezza non solo per Israele, ma anche per i civili palestinesi intrappolati nella crisi.
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