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Italia ed estero

Nelle truffe bancarie attenzione anche alla grammatica, un errore può costare il rimborso

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Il recente pronunciamento dell’Arbitro Bancario Finanziario, che ha disposto il rimborso totale della cliente di una banca vittima di truffa, apre uno spiraglio importante per i consumatori. Il caso è stato seguito con successo dall’associazione Codici, che rinnova l’invito a prestare la massima attenzione quando si ricevono comunicazioni su presunti tentativi di frode.

La decisione dell’Abf in merito alla vicenda che abbiamo trattato è importantedichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché ha riconosciuto le ragioni della cliente della banca, tratta in inganno dalle comunicazioni telefoniche e via sms ricevute dal numero ufficiale dell’istituto.

Questa pronuncia, però, non deve far abbassare la guardia ai consumatori. Purtroppo, in altri casi simili, le vittime hanno subito, come si suol dire, oltre al danno anche la beffa. Si sono viste negare il rimborso, in quanto le comunicazioni ricevute via e-mail o sms presentavano indici di anomalia o di inattendibilità non trascurabili.

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Significa che nel testo c’erano errori grammaticali che avrebbero dovuto far scattare l’allarme nel destinatario. È una tesi che contestiamo, perché non tiene conto della situazione, dello stato emotivo della vittima. Ricevere una comunicazione in cui si viene informati che è in corso un tentativo di truffa e che bisogna intervenire rapidamente per sventarlo crea inevitabilmente apprensione nel consumatore, che spesso va nel panico per paura di perdere i propri soldi.

A maggior ragione se la chiamata o il messaggio arrivano da canali ufficiali dell’istituto. Come diciamo sempre, è fondamentale mantenere la calma, anche quando si riceve questa sorta di ultimatum, e verificare la situazione contattando immediatamente il servizio clienti della banca.

Detto questo, a nostro avviso non si possono scaricare sui consumatori le lacune dei servizi di sicurezza di un istituto che non riesce ad evitare che circolino messaggi o chiamate che sfruttano i propri canali ufficiali. Le truffe sono in aumento, bisogna alzare la guardia, tutti, nessuno escluso. E ovviamente tutelare le vittime”.

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