Italia & Estero
Olbia, proteste contro i militari israeliani: la Questura emette fogli di via. “Tutela dell’ordine pubblico, non repressione”
La Questura di Sassari ha adottato una serie di provvedimenti di allontanamento dal comune di Olbia nei confronti di una decina di attivisti che, tra fine agosto e settembre, hanno preso parte a manifestazioni contro i voli provenienti da Tel Aviv e la presenza in Sardegna di personale israeliano, tra cui militari dell’IDF (Israel Defense Forces). Le proteste, seppur annunciate, si sono svolte in aree sensibili come l’aeroporto di Olbia e i residence in Gallura, dove erano ospitati i cittadini israeliani giunti in Italia per attività di decompressione post-bellica.
I fogli di via obbligatori, emessi e notificati regolarmente, ordinano agli interessati di lasciare il territorio del comune di Olbia entro tre ore dalla notifica, e vietano il ritorno per un anno senza preventiva autorizzazione. Si tratta di una misura prevista dalla legge come strumento di prevenzione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, non come sanzione penale.
La Questura, in base agli elementi raccolti, ha ritenuto che la presenza dei soggetti coinvolti costituisse un potenziale rischio per la tranquillità pubblica, anche in considerazione di precedenti di polizia a loro carico, sebbene oggetto di archiviazione. Le autorità hanno agito nel pieno rispetto delle norme, applicando una misura che la legge consente quando vi siano indizi concreti di pericolosità sociale, anche in assenza di condanne definitive.
In risposta alle critiche mosse da attivisti e rappresentanti politici di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), la posizione della Questura appare chiara: la presenza di gruppi organizzati e mobilitati in aree aeroportuali e residenziali, in concomitanza con l’arrivo di cittadini stranieri sotto scorta delle forze dell’ordine, impone l’adozione di misure preventive per evitare situazioni di tensione o disordini.
L’avvocata Giulia Lai ha contestato la legittimità dei provvedimenti, sostenendo che sarebbero stati applicati in modo arbitrario e in contrasto con il diritto al lavoro o allo studio per chi risiede a Olbia. Tuttavia, il quadro normativo consente l’adozione del foglio di via anche nei confronti di residenti, se le circostanze lo rendono necessario per la salvaguardia della sicurezza pubblica, e solo dopo attenta valutazione da parte del questore.
“Non ci sta bene che chi commette crimini di guerra venga qui in viaggio premio”, ha dichiarato Vittoria Nicoli, portavoce del gruppo Lungoni per la Palestina, durante una conferenza stampa alla Camera. Secondo gli attivisti, i voli da Tel Aviv trasporterebbero anche dirigenti della società di telecomunicazioni israeliana Cellcom, coinvolta nell’occupazione dei territori palestinesi secondo alcune ONG. Ma le autorità italiane non hanno mai confermato la presenza di soggetti coinvolti in attività illecite, né esiste alcun atto pubblico che accerti collegamenti diretti tra i passeggeri e presunti crimini di guerra.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha descritto l’iniziativa come culturale, parlando di “comitive” ospiti del territorio italiano, mentre da parte del governo non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali sull’esistenza di un accordo formale con Israele per l’arrivo dei militari.
I parlamentari di Avs, tra cui Francesca Ghirra e Giuseppe De Cristofaro, hanno annunciato interrogazioni parlamentari e richieste di accesso agli atti. Tuttavia, l’adozione di misure di prevenzione da parte delle forze dell’ordine non dipende da decisioni politiche, ma da valutazioni tecniche e giuridiche basate su norme consolidate del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
In un clima politico e sociale sempre più polarizzato, la Questura di Sassari ha agito secondo le proprie competenze istituzionali, applicando strumenti previsti dalla legge per garantire la convivenza civile e il rispetto della legalità. In attesa dell’esito dei ricorsi annunciati, resta centrale il principio secondo cui la libertà di manifestazione deve sempre conciliarsi con la sicurezza dei cittadini e l’equilibrio dell’ordine pubblico.
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