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Val Pusteria

Omicidio Fatima, l’autopsia conferma: massacrata e poi soffocata

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Massacrata con pugni e calci, incinta di quasi nove mesi, nell’appartamento di Versciaco che condivideva con il marito. Ma la morte è avvenuta per soffocamento o, più tecnicamente, per “asfissia meccanica acuta da soffocamento“.

E’ stata spenta così la vita della 28enne pakistana Fatima Zeeshan la notte tra il 29 e il 30 gennaio scorso. Lo rivela l’autopsia effettuata ieri su ordine della Procura di Bolzano in seguito al ritrovamento del cadavere proprio nella mattinata di giovedì.

Un omicidio per il quale l’unico indagato, per ora, rimane proprio il coniuge della vittima, Mustafa Zeeshan. Per il 38enne originario anch’egli del Pakistan è stato fissato domani (3 febbraio) l’interrogatorio di garanzia.

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Il pizzaiolo, già dalle prime ore dopo il delitto, si è sempre rifiutato di rendere dichiarazioni agli inquirenti rifiutandosi di parlare addirittura con Marco Lo Buono, il suo avvocato d’ufficio.

L’accusa per lui è ora quella di omicidio pluriaggravato.

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