Italia & Estero
Politiche migratorie USA, alcune considerazioni
“Tutti gli americani (…) sono giustamente disturbati dal gran numero di immigrati clandestini – ndt“illegal aliens” -che entrano nel nostro Paese. I posti di lavoro in loro possesso potrebbero essere occupati dai nostri concittadini o da immigrati regolari (…..) i servizi pubblici usati dai clandestini impongono oneri sui nostri contribuenti(…..)
Nel bilancio che vi presenterò cercheremo di fare di più per accelerare l’espulsione di stranieri illegali che vengono arrestati per aver commesso reati e per meglio identificare i clandestini nei luoghi di lavoro (…). Siamo una nazione di immigrati, ma siamo anche una nazione di leggi. È sbagliato e in definitiva controproducente, per una nazione di immigrati, permettere l’abuso delle nostre leggi di immigrazione come è successo negli ultimi anni. E dobbiamo fare di più per fermarla”. “.
Parole di Trump? No, parole del discorso tenuto dall’ allora Presidente USA Bill Clinton al Congresso, nel lontano 1995.
Da allora, senza particolare attenzione da parte dei media e dei cosiddetti “progressisti” di molti Paesi, inclusi i nostri, gli Stati Uniti hanno proceduto all’espulsione di milioni di immigrati irregolari. Vale la pena notare che il termine anglosassone utilizzato è “deportation“, che rappresenta semplicemente l’opposto di “importation” e non porta con sé altre connotazioni o sfumature, anche se potremmo dire che il vocabolo viene saltuariamente tradotto a seconda di come tira il vento…
Per la precisione le espulsioni furono circa 1,5 milioni sotto l’ amministrazione Clinton, che fece anche costruire il “muro” a confine con il Messico – falsamente poi definito dai soliti di cui sopra “di Trump”-, poi ampliato nel 2006 da Bush con maggioranza trasversale e con i voti favorevoli dei senatori Hillay Clinton e Barack Obama.
Bush rimase sulla media di Clinton. Si passa poi all’amministrazione Obama con il record di 2,9 milioni di espulsi durante il primo quadriennio e 1,9 milioni nel secondo. Poi è la volta della presidenza Trump con 1,5 milioni ed infine con l’ amministrazione Biden con 1,49 milioni, di cui 270 mila solo nei mesi di settembre ed ottobre 2024, anche verso paesi e continenti terzi (la foto in evidenza è stata scattata nel maggio del 2023 dall’ agenzia Getty Images sotto l’amministrazione Biden – delega all’immigrazione a Kamala Harris).
I numeri e i fatti parlano chiaro, anche se oggi a si discute e si condannano solo le “deportazioni” di Trump, appena iniziate, e non quelle passate, attuate nel silenzio totale di coloro che adesso si stracciano le vesti.
E sarà il caso – a mio dire – che si rivestano al più presto. Almeno con i panni della coerenza.
a cura di Stefano Sforzellini
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