Trentino
Richiamate migliaia di forme di Puzzone di Moena in via precauzionale
Piove sul bagnato per il Caseificio di Predazzo e Moena. ieri mattina, il Ministero della Salute, su indicazione dei veterinari impegnati nelle indagini relative al caso di una bambina ricoverata a Padova per sindrome emolitico-uremica dopo aver consumato formaggio a base di latte crudo, ha disposto il richiamo precauzionale di 23 lotti di Puzzone di Moena Dop, uno dei prodotti di punta della tradizione casearia trentina.
In serata è stato annunciato il ritiro di ulteriori 15 lotti, per un totale di circa tremila forme, molte delle quali risultano già consumate.
Il richiamo riguarda tutte le forme prodotte tra dicembre 2023 e luglio 2024, in quanto ritenute potenzialmente non sicure a causa dell’utilizzo di cagliate che, secondo i controlli, hanno evidenziato la presenza di Escherichia coli STEC.
Si tratta di un batterio che può essere pericoloso se le cagliate non rispettano i tempi di stagionatura necessari per ridurre la carica batterica. Poiché il Puzzone di Moena è prodotto con latte crudo, che non subisce trattamenti termici, il rischio è maggiore.
I lotti ritirati comprendono le produzioni da marzo a luglio per il primo avviso e da dicembre 2023 a marzo 2024 per il secondo. Questa estensione temporale è dovuta al tempo minimo di stagionatura, che per garantire la sicurezza in caso di Escherichia coli STEC è di almeno un anno.
Va detto per essere chiari che i lotti non stagionati per un periodo sufficiente sono stati ritirati in via precauzionale, anche se non è certo che tutti siano pericolosi. La prudenza però in questo caso è essenziale: le cagliate che risultano positive devono essere stagionate per un anno prima di poter essere commercializzate, ma nel caso specifico non ci sono garanzie che ciò sia stato fatto correttamente.
Secondo l’Azienda sanitaria, il caseificio potrebbe non aver seguito in modo rigoroso le procedure di autocontrollo, e le verifiche sono in corso per stabilire eventuali responsabilità amministrative o penali.
I lotti interessati dal richiamo sono: 24080, 24084, 24094, 24099, 24103, 24115, 24124, 24125, 24126, 24132, 24134, 24136, 24138, 24141, 24153, 24157, 24158, 24160, 24161, 24163, 24164, 24166, 24167.
Un altro modo per identificare il formaggio Dop richiamato è la sua data di scadenza che, in questo caso, è pari a 90 giorni.
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda quindi di non consumare il formaggio con i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori in possesso del prodotto richiamato possono invece restituirlo al punto vendita d’acquisto.
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