Ambiente Natura
Svolta storica alla camera: il lupo perde lo scudo di specie “intoccabile”

Una decisione destinata a far discutere e a segnare un punto di svolta nella gestione della fauna selvatica in Italia. Con 144 voti favorevoli, 98 contrari e 20 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di modifica della direttiva Habitat (COM(2025)106), che prevede il declassamento del lupo (Canis lupus) da specie “strettamente protetta” (allegato IV) a “protetta” (allegato V). Una modifica che, secondo la relatrice del provvedimento, Alessia Ambrosi di Fratelli d’Italia, rappresenta “una svolta attesa e necessaria, non contro la natura, ma per ristabilire un equilibrio tra la tutela della fauna e la sopravvivenza delle attività umane.”
Il voto dell’aula, che fa seguito a quello positivo in Commissione, certifica una nuova linea politica sulla gestione del grande predatore, da tempo al centro di accesi dibattiti tra ambientalisti, agricoltori e amministratori locali. Ambrosi ha sottolineato come in territori montani come il Trentino-Alto Adige, la Lessinia, le Alpi venete e l’Appennino centrale la convivenza con il lupo sia diventata “insostenibile, oltre ogni limite accettabile.”
“Oggi diamo finalmente ascolto a chi vive e lavora nelle aree interne e chiedeva solo una cosa: buon senso”, ha dichiarato la deputata, evidenziando come il parere parlamentare si basi su dati concreti: quasi 9.000 animali da allevamento predati negli ultimi tre anni, danni economici e psicologici per gli allevatori, 19 aggressioni registrate dal 2017, tra cui una che ha coinvolto un bambino in un parco della Capitale.
Non si tratta, secondo Ambrosi, di allarmismo, ma della necessità di adottare un modello di gestione attiva della fauna selvatica, già in vigore in altri Paesi europei. La legge italiana di riferimento, la 157 del 1992, è oggi considerata obsoleta: concepita in un’epoca in cui il lupo era prossimo all’estinzione, non rispecchia più la realtà attuale né l’evoluzione della biodiversità.
“Dobbiamo passare da un approccio di conservazione rigida a un modello di gestione faunistica equilibrata, razionale e umana”, ha affermato Ambrosi, rivolgendo critiche dirette ai partiti di opposizione. PD, Verdi e Movimento 5 Stelle hanno votato contro la modifica, ma sono usciti sconfitti. “Ancora una volta la sinistra ha preferito l’ideologia alla realtà, voltando le spalle a chi presidia territori fragili”, ha dichiarato la deputata.
Fratelli d’Italia, invece, si schiera apertamente con le comunità montane, gli allevatori e i pastori, assicurando che continuerà a sostenere chi vive quotidianamente nelle zone interne del Paese. “Chi vive in montagna non chiede privilegi, ma rispetto. Chiede di non essere lasciato solo, di non essere sacrificato sull’altare di una narrazione distante dalla realtà”, ha concluso Ambrosi. “Fratelli d’Italia è con loro. Con chi protegge davvero il territorio. E continuerà a farlo, con coraggio, verità e responsabilità.”
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