Italia ed estero
Vino sotto attacco: l’UE vuole colpire il settore vitivinicolo italiano

Un duro colpo per l’Italia, la sua economia e il suo patrimonio culturale. L’Unione Europea ha presentato un pacchetto di misure che rischia di mettere in ginocchio il settore vitivinicolo, un comparto che vale oltre 100 miliardi di euro e garantisce milioni di posti di lavoro. Una decisione calata dall’alto, senza alcun confronto con gli operatori del settore e gli Stati membri, che conferma ancora una volta la distanza tra Bruxelles e la realtà economica dei singoli Paesi.
Il provvedimento si inserisce in una strategia già vista con il discusso “Nutriscore”, il sistema di etichettatura che penalizza prodotti tipici italiani come salumi, formaggi e olio d’oliva, valutandoli esclusivamente sulla base della loro composizione chimica senza considerare il consumo effettivo. Un attacco diretto al Made in Italy, che ora si estende anche al vino con misure che potrebbero avere conseguenze devastanti per tutto il comparto agroalimentare nazionale.
A denunciare la situazione è l’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint, che ha già interrogato la Commissione europea sulla questione: “Ho chiesto che il settore vitivinicolo venga valorizzato anziché penalizzato e se sia stato condotto uno studio sulle conseguenze economiche di queste proposte”. Nel documento pubblicato da Bruxelles si prevedono infatti un aumento delle tasse sul vino, l’introduzione di avvertenze sanitarie sulle etichette, restrizioni alla pubblicità e nuove imposte transfrontaliere. Provvedimenti che vengono giustificati con la lotta contro il cancro, ma che secondo Cisint nascondono un attacco diretto ai produttori italiani: “Paragonare il vino ai superalcolici è un insulto alla nostra storia e alla nostra tradizione”.
L’interrogazione parlamentare è stata firmata anche dagli eurodeputati Paolo Borchia, Isabella Tovaglieri, Roberto Vannacci e Raffaele Stancanelli, che chiedono chiarezza sulle motivazioni alla base di queste misure e sulle loro conseguenze per l’economia italiana.
Cisint non usa mezzi termini nel suo attacco a Bruxelles: “L’UE prosegue nella sua guerra ideologica, ignorando il valore economico e culturale del settore vitivinicolo, già provato dalla crisi e dalle politiche fallimentari europee. Mentre altri Paesi proteggono e promuovono le loro eccellenze, l’Europa attacca le nostre! Questa UE è un pericolo per le nostre imprese e per la nostra economia! Non permetteremo che il nostro vino, simbolo di qualità e tradizione, venga distrutto da burocrati lontani anni luce dalla realtà”.
La battaglia è aperta e il settore vitivinicolo italiano si prepara a difendere la propria identità contro le scelte di Bruxelles, che potrebbero compromettere un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.
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