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Benessere e Salute

Comitato sanitario tecnico cercasi: le nomine “autonormate” dei dirigenti e il caso Regele

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AAA Comitato sanitario tecnico cercasi.

La consuetudine delle nomine dirigenziali in ambito sanitario nel mancato rispetto della legge vigente sembra un vizietto, più o meno occasionale, duro a morire.

Non si può dire propriamente fortunata la neo riconfermata direttrice del servizio d’igiene e sanità pubblica presso il Comprensorio Sanitario di Brunico, la cui nomina risulta inficiata da un vizio di forma non del tutto trascurabile che rischierebbe, impugnazioni alla mano, la messa in discussione del ruolo attualmente ricoperto dalla dirigente sanitaria. 



La delibera rilasciata dallo stesso Comprensorio sanitario brunicense prevede infatti il rinnovo di 5 anni per la dott.ssa Dagmar Regele, senza che per la stessa sia stata predisposta la valutazione preventiva da parte degli organi competenti, come espressamente previsto dalla normativa provinciale.

Una rinomina, la sua, avvenuta senza prendere in considerazione, come da prassi, il cosiddetto “rinnovo provvisorio in attesa di valutazione” da parte del Nucleo di Valutazione sanitario e del Collegio Tecnico, gli unici incaricati ufficiali per il rilascio del nulla osta alla riconferma in ruolo.

Si tratterebbe, in questo caso di una palese violazione dell’art. 46, comma 4° della L.P. 05/03/2001, n.7, che prevede nel testo vigente che “il/la dirigente sanitario/a con incarico di direttore/direttrice al termine dell’incarico sia obbligatoriamente sottoposto a tale valutazione”.

La vicenda della signora (pardon Dottoressa) Regele sembrerebbe dunque l’ennesimo caso di nomina di un dirigente sanitario in assenza del rispetto dei criteri normativi adeguati per il rinnovo degli incarichi nella sanità locale.

Il suo contratto di lavoro con la sanità, con decorrenza 01.12.2013 e in scadenza il 30 novembre di quest’anno, risulta tuttavia di fatto riconfermato, anche se per lei manca il parere positivo di entrambi i collegi, a quanto pare momentaneamente non pervenuti. 

Si legge infatti nel testo della delibera prodotta dal Comprensorio sanitario di Brunico una affermazione apparentemente “autonormata” che legittimerebbe di fatto la rinomina del dirigente sanitario anche in assenza dei criteri previsti dalla legge.

Premesso che attualmente i nuclei di valutazione non sono istituiti e pertanto è necessario procedere al rinnovo in assenza dei relativi pareri – recita il testo – la mancata nomina del nucleo di valutazione e del collegio tecnico non può compromettere il diritto dei dirigenti ad ottenere il rinnovo dell’incarico in presenza di una valutazione positiva da parte del diretto superiore”.

C’est bien fait. Direbbero i francesi. Anche senza ricorrere all’occhio esperto di un giurista, quanto scritto non può che fare sospettare che l’unico criterio vigente per la rinomina dei dirigenti all’interno dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, in assenza dell’adeguata struttura organizzativa, sia quello dell’autoregolamentazione improvvisata.

A mettere la famosa pezza sulla situazione della Regele è stata chiamata, suo malgrado osiamo immaginare, la Dott.ssa Marion von Sölder zu Brackenstein, direttrice reggente della direzione territoriale presso il Comprensorio Sanitario di Brunico, gerarchicamente superiore della Dottoressa, che ha effettuato la valutazione e si è pronunciata favorevolmente riguardo il rinnovo dell’incarico con valutazione dd. 08.05.2018 prot. 125687-BK e integrazione del 26.10.2015 prot. 126539-BK. 

La conferma ulteriore della positività sull’operato della Regele nell’ultimo lustro (da non mettere in questo caso assolutamente in discussione) l’ha fornita il coordinatore sanitario del Comprensorio Sanitario di Brunico, Dott. Marco Pizzinini, che ha sigillato la valutazione precedentemente fornita dalla von Sölder zu Brackenstein.

Recita un ulteriore stralcio del testo della delibera: “Sentiti i pareri favorevoli del Direttore sanitario, del Direttore amministrativo e della Direttrice tecnico- assistenziale, rispettivamente dei loro sostituti; 

ritenuto opportuno e necessario rinnovare alla dott.ssa Dagmar Regele l’incarico di direttrice del servizio d’igiene e sanità pubblica presso il Comprensorio Sanitario di Brunico; 

(si attesta) di conferire alla dott.ssa Dagmar Regele, un incarico quinquennale quale direttrice del servizio d’igiene e sanità pubblica presso il Comprensorio Sanitario di Brunico con decorrenza dal 01.12.2018”.

Tutto a posto dunque. O forse no. Requisito della provvisorietà dell’incarico in attesa della valutazione: anch’esso non pervenuto. 

In assenza di rispetto delle regole, assistiamo all’avanzare di quella che d’ora in poi ameremo chiamare la “consuetudine autonormata”, un fai da te in salsa altoatesina che guiderebbe di fatto con leggiadria i volteggi del mestolo nel calderone delle rinomine per gli incarichi sanitari, in cui ribollono, lo vedremo, deroghe di ogni sorta. 

Anche quelle parziali alla proporzionale linguistica, forse l’unica decisione felice nel mare magnum delle infrazioni (a fin di bene, non dimentichiamolo) operate dalla asl locale per sopperire alle mancanze organizzative e strutturali di cui troppo spesso soffre.

Basti ricordare il caso della Usl Ovest che fu, quando la scelta “linguistica” era stata applicata a bando completato e a candidati praticamente scelti: si trattava al tempo del primario del reparto di neurologia dell’ospedale Tappeiner di Merano, il padovano Frediano Tezzon. 

Ma c’è da dire che allora, malgrado l’imbarazzante ritardo sulla convocazione del collegio tecnico, la asl locale aveva almeno optato per la soluzione della nomina provvisoria.

Non si tratterebbe quindi della prima volta che il collegio tecnico sanitario provinciale, a dispetto dell’anticipo con il quale si conoscano i termini di scadenza dei contratti dei dirigenti sanitari, tardi ad esprimersi o addirittura, come nel caso della povera Regele, risulti clamorosamente latitante.

Non c’è. Non è stato istituito. E il motivo rimane, per il momento, sconosciuto.

Al di là dei problemi operativi, la cosa ancora più grave è il danno d’immagine che ne deriva all’intera macchina che gestisce la sanità in provincia di Bolzano.

Le disposizioni in merito sono però chiare: per dare il nulla osta alla rinomina dei dirigenti sanitari serve, ahinoi, il rispetto della legge provinciale. Articolo? 46.

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