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Angolo Bellerofonte

Stallo alla messicana

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Alto Adige, ultima frontiera.

Questi sono i viaggi di Bellerofonte che a cavallo della sua tastiera alata Pegasus, vi racconterà di cosa accadde il I° maggio.

Kompatscher, Widmann e Zerzer mi chiamarono la sera del 30 aprile per invitarmi alla classica festa del I° maggio, festa dei lavoratori, che si tiene ogni anno in Piazza San Giovanni a Roma. Io, contentissimo, mai mi sarei aspettato un invito del genere perché, diciamola tutta, non è che sia mai corso buon sangue tra il sottoscritto ed i para-teutonici provinciali. Però anche Rocky nel suo quarto film della saga disse che tutto può cambiare ergo, chi sono io per non accettare ciò? Lusingato dall’invito accettai.



Presi Pegasus, lo strigliai ben bene e partimmo alla volta della Città Eterna.

Arrivati a Roma mi accorsi che mi ero dimenticato il mio calumet della Pace o meglio una birra artigianale da regalare ai miei nuovi amici e quindi, preso dall’ansia di non voler iniziare questa nuova amicizia con una brutta figura, saltai su Pegasus e mi precipitai direttamente a Bolzano a prendere il bibendum dimenticato.

Ma arrivati nella Caput Sudtiroler (passatemi la licenza poetica), scorsi dall’alto i miei futuri compagni del concertone di Piazza San Giovanni dirigersi verso palazzo Widmann in tutta tranquillità. Pensai, tra me e me “Io posso usufruire di Pegasus e della sua velocissima cavalcatura ma loro, come faranno ad essere a Roma entro un’ora?”.

La mia curiosità pervadente cedeva il posto al dubbio e più passavano i minuti, più mi rendevo conto che il tanto sperato ritardo altro non era che la classica, monumentale e romanesca “sola”: ero stato bellamente raggirato.

E il motivo?

Mi è bastato dare un’occhiata all’Albo Pretorio della Provincia, la bacheca dove vengono affissi tutti gli avvisi ufficiali degli Enti Pubblici, per capire che proprio il I° maggio non solo ricorre la festa dei lavoratori, ma è anche la data di scadenza per presentare la candidatura per l’iscrizione all’Albo Provinciale degli Idonei al ruolo di Direttore Generale della provincia di Bolzano“.

 

Bentrovati miei Bellerofontenauti, come anticipato nel mio viaggio immaginario, a breve scadranno i termini per la domanda di iscrizione all’Albo Provinciale degli Idonei alla carica di Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, poltrona ormai più incandescente della lava dell’Etna in piena eruzione. 

Col decreto Legislativo 171/2016, il Parlamento ha  ratificato la nuova norma riguardante la nomina dei direttori generali in ambito sanitario, istituendo un albo nazionale (fino ad allora regionale) in modo da rendere le nomine quanto più indipendenti dalla politica, almeno nelle intenzioni. 

Anche le province autonome di Trento e Bolzano sottoscrissero nella conferenza permanente Stato/Regioni/Province Autonome, gli accordi atti alla formazione di quest’albo. 

Nel pieno rispetto degli accordi sottoscritti con le “Autonomie”, la Provincia di Bolzano ottenne per quanto concerne il proprio territorio, che l’eventuale candidato per l’Alto Adige oltre ai requisiti di cui all’albo nazionale, doveva essere in possesso del “famigerato” patentino di bilinguismo ovvero la conoscenza certificata della lingua nazionale – l’italiano – e la lingua tedesca.

Ebbene cari lettori, al momento dell’istituzione dell’albo nazionale ed ancora oggi, solamente un candidato risulta essere in possesso dei requisiti per ricoprire la carica di direttore a Bolzano.

Sto parlando di Thomas Schael, già direttore dell’azienda bolzanina al momento dell’istituzione dell’albo ma inviso alla Giunta provinciale, tanto da decretarne la rocambolesca e roboante anticipata decadenza rispetto ai termini di scadenza contrattuale dell’incarico.

Immaginate l’imbarazzo: mandano via Schael per poi ritrovarselo tra i piedi legittimato da un decreto legislativo. Troppo perché non intervenga il “legislatore altoatesino”, mister “Ci Penso io” (riferito alla questione polizza che costò proprio il posto a Schael). 

Arno Kompatscher, con un provvidenziale decreto presidenziale – mamma mia che parolone – n. 27/2017, istituì il suo personalissimo albo degli idonei a direttore generale per l’Alto Adige, contravvenendo agli accordi presi nella Conferenza Stato/Regioni e la motivazione sembra più che evidente: se avesse accettato le regole come tutti fanno, avrebbe subito un’autorete planetaria, soprattutto con una campagna elettorale alle porte, obbligato a rinominare Schael come successore di se stesso. 

Bisognava a tutti i costi scongiurare il pericolo, più incombente che mai, e l’istituzione dell’albo provinciale è apparsa l’unica strada percorribile. 

Il resto lo conosciamo già.

Schael, iscrittosi regolarmente al concorso venne dichiarato non idoneo da una Commissione Selezionatrice completamente illegittima se ci riferiamo alle disposizioni del decreto, ma più che titolata secondo la “volontà” della Giunta. 

Oggi, dopo due anni, ci ritroviamo nella stessa impasse simile ad uno stallo alla messicana, con una procedura d’iscrizione all’albo provinciale illegittima, con una serie di candidati probabilmente inidonei secondo la normativa nazionale, tra cui il celeberrimo direttore Zerzer, per il quale la Procura locale sta spulciando proprio la documentazione inerente alla sua attuale nomina, peggio di una scimmia che spulcia i suoi piccoli. 

Anche stavolta credo che il dott. Schael proverà ad iscriversi all’albo provinciale, forte di essere attualmente ancora l’unico a possedere i requisiti di iscrizione. Ma la sua forza non deriva solo dai requisiti, la fiducia e la stima che la stessa ministro Grillo, titolare del dicastero della Salute, nutre nei confronti del dirigente, è ricambiata dall’ottimo lavoro che sta svolgendo in Calabria. 

Il Sub-Commissario per il Piano di Rientro e Riqualificazione Thomas Schael, sta infatti facendo grandi cose nell’antica Magna Grecia, dove con l’ultimo successo ottenuto con l’approvazione dello straordinario “Decreto Calabria”, si è dato inizio ad una nuova epoca per la sanità in loco.

Se ci è riuscito in una regione storicamente “difficile”, immaginiamo cosa potrebbe fare in un Alto Adige sempre più sulle barricate, insofferente alle regole della Repubblica, promotore di iniziative illegittime, in attesa che la Procura dia il suo responso su quelle presunte illegali.

Sempre che qualcuno a Roma si risvegli e noti che attualmente nella sanità altoatesina vige una condizione tale da lasciar presumere un intervento straordinario, in quel caso sarò il primo a dare il benvenuto al Commissario Schael.

Dal vostro Bellerofonte e tutto e a spron battuto mi accingo a raggiungere i miei amici.

Quelli veri, i Guardiani della Legalità.

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