Merano
Falda a Sinigo: presentati i risultati dello studio
Nel novembre dello scorso anno il geologo Ambrogio Dessì era stato incaricato dal Comune di Merano di elaborare uno studio sulla falda acquifera di Sinigo.
Dopo un’accurata analisi preliminare dei vari dati a disposizione in diversi punti adiacenti a piazza Vittorio Veneto, carotaggi, scavi e indagini geognostiche, l’esperto ha elaborato un quadro dettagliato della situazione, che è stata illustrata l’altro giorno ai membri della Giunta comunale.
“Con l’ausilio della cartografia IGM (Istituto geografico militare) e provinciale è stato possibile ricostruire il processo di urbanizzazione e rendere evidente la stratificazione dei vari interventi.
Nell’anno 1915 l’area risultava ancora a destinazione agricola con estese zone paludose o con la falda affiorante al piano campagna. Verso la fine degli anni ’20 l’Opera Nazionale Combattenti bonificò la zona con l’esecuzione di una serie di opere di raccolta, drenaggio ed eduzione sia delle acque superficiali che sotterranee.
Venne anche installata un’idrovora. Queste opere erano ancora presenti negli anni Settanta, come risulta dalla cartografia. Successivamente, e a più riprese, si sono insediati complessi residenziali con la progressiva dismissione o modifica delle opere di bonifica“, ha spiegato Dessì.
“Le indagini idrogeologiche e geologiche eseguite – ha proseguito l’esperto – hanno consentito di ricostruire il quadro idrogeologico dell’area.
In particolare sono presenti almeno due tipi di falda, una superficiale e una più profonda.
In particolare la registrazione continua del livello della falda superficiale, alla quale si devono i disagi della popolazione, ha permesso di definire e quantificare la risalita della falda a seguito delle piogge.
Le precipitazioni, durante il periodo di osservazione (un anno circa) hanno avuto punte di 100 mm in tre giorni“.
“Sono stati quindi localizzati i punti in cui la falda ristagna, ove sale sino al piano campagna e dove invece è ancora drenata da qualche canale, o infine dove la velocità di scorrimento delle acque nei canali rallenta tanto da creare situazioni di equilibrio o di alimentazione della falda stessa, in ogni caso annullando la funzione drenate dei canali“, ha precisato Dessì.
Sulla base dei dati raccolti e delle analisi effettuate sono stati evidenziati alcuni punti di criticità nei quali è necessario intervenire con opere di carattere idraulico per mitigare e soprattutto controllare i massimi afflussi durante le precipitazioni.
Alcune problematiche come i deflussi superficiali e la rete di smaltimento acque meteoriche e i relativi aspetti tecnici richiedono una valutazione di tipo ingegneristico-idraulica.
A tal fine la Giunta comunale ha deciso di richiedere alcune offerte a professionisti e imprese specializzate.
“Sul tema della falda freatica a Sinigo l’amministrazione comunale ha organizzato diversi incontri ai quali hanno partecipato numerosi cittadini e cittadine per dare un proprio contributo e confermare la disponibilità a collaborare con il geologo incaricato.
Vogliamo ringraziare tutti gli abitanti di Sinigo per la loro disponibilità e i proprietari che hanno permesso l’accesso ai loro terreni per le necessarie indagini“, ha dichiarato l’assessora all’urbanistica e all’ambiente Madeleine Rohrer.
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