Economia e Finanza
Per ogni azienda bloccata, altre tre non incassano. Cna: “Più che ristori, servono vere misure di sopravvivenza”
“Vista l’evoluzione delle misure restrittive parallelamente all’epidemia, occorre rapidamente pensare ad una soluzione più ampia rispetto a quella contemplata da DL Ristori, perché i primi giorni di applicazione del Dpcm e delle Ordinanze provinciali di Trento e Bolzano stanno dimostrando che, per ogni azienda chiusa o che può esercitare solo con forti limitazioni, ci sono almeno altre tre aziende che subiscono un danno indiretto. Siamo arrivati al punto di dover considerare i danni del Covid all’indotto”.
Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige.
“Parliamo di artigiani, professionisti, partite Iva e imprese di servizi – prosegue Corrarati – che necessitano indennizzi al pari delle aziende fermate o limitate con Dpcm e Ordinanze. Un esempio aiuta a chiarire: se un ristorante lavora molto meno, avranno meno entrate anche l’artigiano che cura la manutenzione, chi consegna la merce e la lavanderia che lava il tovagliato.
Se gli aiuti arrivano solo al ristorante, alla ripresa le tre aziende dell’indotto, con meno entrate e nessun aiuto, potrebbero non esserci più. È diventato pleonastico parlare di “ristori”. Il punto di ristoro serve ad un maratoneta che corre, si ferma per integrare i liquidi e gli zuccheri e poi riparte. Stavolta abbiamo bisogno di kit di sopravvivenza”.
Una categoria simbolo dell’indotto è quella delle lavanderie: senza un sostegno rischiano di essere spazzate via. Sono imprese che oltre ad offrire un servizio al cittadino, lavorano con il mondo della ristorazione e della filiera del turismo in genere. La chiusura dei ristoranti, lo smart working praticato da circa il 70% degli uffici, l’interruzione di eventi e cerimonie è tutto lavoro che viene a mancare.
CNA Trentino Alto Adige esprime anche forte preoccupazione per i bilanci di previsioni 2021 delle Province: “Abbiamo sempre evidenziato che una spesa corrente oltre il 75%, in caso di minori entrate avrebbe messo a rischio anche i servizi essenziali. L’impressione è che non ci siano più margini per eventuali aiuti territoriali complementari rispetto a quelli statali. Riteniamo quanto mai urgente la riattivazione immediata del tavolo tra politica e parti sociali per fare il punto della situazione e valutare insieme piani a breve, medio e lungo termine”.
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