Politica
SH e Schuetzen a San Paolo in memoria dei ‘combattenti per la libertà’: “Fate tornare in Italia Oberleiter, Forer e Steger”
Anche se in forma ridotta causa Covid, a San Paolo di Appiano si è svolta la tradizionale commemorazione della Suedtiroler Heimatbund (Lega patriottica sudtirolese) e degli Schuetzen in ricordo di Sepp Kerschbaumer e dei ‘Freiheitskaempfer‘, i “combattenti per la liberta’ “, autori degli attentati degli anni Sessanta in Alto Adige.
Una richiesta di grazie per gli attentatori degli anni ’60 è stata rinnovata dal vice comandante degli Schuetzen altoatesini Renato des Dorides.
“Oggi ricordiamo anche i combattenti per la libertà attivi degli anni ’60, che vivono ancora in esilio lontano da casa e sono ancora perseguitati dallo Stato italiano. Il loro desiderio di rivedere la patria per la quale hanno lottato e rischiato la vita, di visitare i loro amici e vicini, di fermarsi sulle tombe dei loro genitori e dei loro familiari, è un grande desiderio che ci tocca tutti profondamente nel cuore.
È tempo che questo cosiddetto “Stato democratico italiano” – in cui criminali, assassini politici e assassini sono sempre generosamente graziati – permetta ai pochi altoatesini ancora in esilio di tornare in patria senza ulteriori persecuzioni dopo oltre 50 anni di privazioni. Sarebbe un atto umano di riconciliazione da parte di uno Stato che si vanta di essere un modello di libertà, democrazia, diritto internazionale e umanità“.
Delle ghirlande sono state deposte sull’ex tomba di Sepp Kerschbaumer. Sono stati ricordati anche Franz Höfler, Anton Gostner, Luis Amplatz, Jörg Klotz, Kurt Welser e tutti i compagni che lo hanno accompagnato lungo il percorso di lotta.
“Quest’anno noi altoatesini non abbiamo potuto lasciare la nostra casa per circa 70 giorni. Ci sono invece tre uomini che non hanno avuto il permesso di entrare in casa loro per 19.000 giorni. Cari rappresentanti del Paese! Dimostrateci che non avete una spina dorsale di gomma e riportate finalmente a casa Heinrich Oberleiter, Josef Forer e Siegfried Steger. Non vi resta molto tempo“, ha ricordato il comandante Wirth Anderlan nelle sue parole di ringraziamento conclusive.
La cerimonia di commemorazione si è conclusa con l’inno nazionale tirolese e l’inno nazionale austriaco.
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