Italia ed estero
Nevola: “E’ un Natale non Natale”
“E’ il Natale del silenzio, il Natale della chiusura, il Natale dell’isolamento, il Natale della solitudine, il Natale dei controlli… è il Natale non Natale. E’ il Natale dei controsensi, dei DPCM che si susseguono settimanalmente abbattendosi sugli italiani come ulteriori calamità. Dell’incoerenza dei proclami del governo, di alcuni presidenti di regione, dei rotocalchi, dei notiziari e degli scienziati impegnati sul fronte pandemico. Tutti contro tutti. Giallo, arancione e rosso il nostro nuovo riferimento. E ogni venerdì, con il fiato sospeso, nella speranza di essere scarcerati. Di tornare a una parvenza, anche minima, di libertà, di normalità di quotidianità.
E poi i nuovi sacerdoti del culto del Covid-19. I virologi. Onnipresenti e onniscienti vaticinano ogni giorno la nuova catastrofe che subiremo nei prossimi mesi, perché siamo usciti a fare una passeggiata, abbiamo visitato un parente o bevuto un caffè con un amico. Siamo in piena pandemia e non voglio essere frainteso. Sono il primo ad essere concorde con le regole sanitarie per contrastare il virus, mi sono sottoposto volontariamente allo screening di massa e sono pro vaccino, ma non possiamo togliere il Natale agli italiani ed incolparli per tutto quello che non ha fatto il governo.
Certo colpa nostra. Il popolo sciagurato che si aggira disobbediente per le città raggirando le nuove regole imposte da un governo che non conosce la sua nazione, il suo territorio e i suoi cittadini. Hanno mandato al mare gli italiani questa estate per poi incolparli di aver creato assembramenti inaccettabili.
Poi è stato il turno del cash back. Gli italiani sono stati invitati dal governo ad andare a fare gli acquisti per rilanciare l’economia, per poi essere incolpati di aver fatto innalzare i contagi. Sì, perché 60 milioni di italiani, sono tutti per strada a compiere bagordi e non, sui mezzi pubblici, accalcati in assembramenti indegni di una nazione europea, lottando ogni giorno con ritardi, cancellazioni e disagi vari per raggiungere la propria sede di lavoro o di studio e compiere così il proprio dovere. Il Natale per chi ci governa è cercare di salvare l’economia traballante con ristori da fame e anticipazioni sull’ora della nascita di nostro Signore Gesù. Sì certo, perché in tempi del Covid, si può anche decidere a che ora nasce Gesù bambino con orari e spostamenti a immagine e somiglianza dei DPCM di Conte. Tutto questo è terrificante!
Ma per noi cosa rappresenta oggi il Natale? Cosa resta di questa festa che ci accompagna da sempre. Prima con l’incanto dell’innocenza con cui un bimbo vive la magia della notte Santa e poi con l’amorevolezza con cui, da adulti, si intesse la stessa magia da regalare ai propri bimbi. Natale non è solo una ricorrenza religiosa. E’ un piccolo incantesimo che si compie solo una volta l’anno. E‘ una trepida attesa, è una emozione che ci avvolge come un abbraccio, è un dono che ci facciamo per essere migliori, più solidali, meno indifferenti. E’ l’unico periodo dell’anno in cui tutti, ci accorgiamo degli altri, in cui riscopriamo il valore della condivisione, della presenza, della generosità. Non si tratta solo di regali e consumismo come alcuni vogliono farci credere. E’ di più. E’ il piacere della convivialità, dell’incontro e della riscoperta.
Sì perché quel genitore ingombrante a Natale diventa più papà e mamma, perché senza quei parenti che non vedo da molto tempo non sarebbe Natale. E poi le tavolate, le pietanze della tradizione, le luci, le risate, i racconti degli anziani, le tombolate, il calore della famiglia. Natale è soprattutto uno stato d’animo. Una emozione che nasce dentro di noi e si irradia attorno a noi. E’ un incanto che accomuna tutte le generazioni. E’ soprattutto una festa del cuore che ci accompagna per tutto l’anno. E quest’anno a molti italiani sarà negato. Chi vive solo resterà solo. Chi vive separato resterà separato. Chi è nella sua famiglia sarà comunque solo senza la possibilità di condividere il Natale con chi non rientra nei famigerati congiunti sentenziati da giuristi miopi e ottusi.
Sì, quest’anno sarà il Natale dell’isolamento, degli arresti domiciliari senza colpa, della solitudine, dell’amarezza, della nostalgia, dell’ingiustizia, dello smarrimento e dell’irrazionalità. Un Natale non Natale appunto.” Conclude così la riflessione del consigliere comunale Luigi Nevola sul Natale 2020, sicuramente molto diverso da come speravamo.
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