Italia ed estero
Protesta a bordo di trattori contro le nuove misure agricole di Bruxelles: prima vittoria in Francia
Le strade d’Europa questa settimana sono diventate il palcoscenico di una crescente insoddisfazione, con agricoltori che, a bordo dei loro trattori, hanno manifestato contro le ultime direttive emesse da Bruxelles. La tensione tra i lavoratori del settore agricolo e le istituzioni europee è palpabile nei diversi paesi membri dell’Unione Europea. (Ieri, manifestanti a bordo di trattori, hanno invaso anche Trento.)
Contemporaneamente alle proteste si svolgerà un vertice di alto livello, con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, al timone. Il focus sarà sul futuro dell’agricoltura e sulla transizione ecologica, temi che acquistano ora maggiore importanza alla luce delle recenti agitazioni. L’obiettivo è discutere le iniziative per un’agricoltura più sostenibile, ma gli agricoltori temono che queste nuove politiche possano compromettere la loro stabilità economica e la produzione agricola dell’UE.
In Francia, il giovane primo ministro Gabriel Attal sembra aver trovato una soluzione temporanea alla crisi, proponendo dieci misure immediate per placare gli animi: semplificazioni burocratiche, aiuti d’emergenza e il congelamento del prezzo del gasolio agricolo. Attal ha adottato un approccio conciliante, incontrando personalmente lavoratori e sindacalisti e recandosi su uno dei blocchi stradali più emblematici della protesta, sull’autostrada A64.
Nonostante le concessioni, la portavoce del sindacato Confédération Paysanne, Laurence Marandola, ha definito le misure “largamente insufficienti”, segnalando che gli agricoltori continueranno a manifestare, sebbene con metodi diversi dai blocchi stradali. La lotta, a quanto sembra, potrebbe spostarsi su altre scene, come rotonde e supermercati.
Tra le misure annunciate da Attal, figurano interventi per snellire l’amministrazione, un punto critico che ha alimentato il malcontento per i ritardi nei rimborsi e le difficoltà imposte alle piccole imprese agricole. Un esempio lampante è il problema del rimborso per il gasolio agricolo, un processo che attualmente richiede la conservazione di scontrini e la compilazione di moduli per ogni rifornimento. In risposta, il primo ministro ha sospeso gli aumenti fiscali sul gasolio e promesso sanzioni severi per le aziende che violano la “legge Egalim”, essenziale per regolare i guadagni degli agricoltori nei confronti della grande distribuzione. Inoltre, sono previsti 50 milioni di euro per sostenere la filiera del biologico.
Un momento significativo nella giornata di protesta è stata la visita serale di Attal al blocco sull’A64 a Carbonne, simbolo del dissenso agricolo e luogo di nascita della protesta guidata da Jérôme Bayle, leader del movimento. Con una mossa di riconciliazione, il primo ministro ha annunciato la riapertura dell’autostrada e, sotto gli applausi della folla, Bayle ha dichiarato che gli agricoltori hanno ottenuto ciò per cui si sono battuti, ponendo fine alle manifestazioni. Tuttavia, la situazione rimane tesa e il futuro delle azioni di protesta è ancora incerto.
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