Sinner, che lezione ad Atmane: finale a Cincinnati contro Alcaraz nel giorno del suo compleanno

Jannik Sinner spegne 24 candeline e conquista la finale del Masters 1000 di Cincinnati, firmando la sua 200ª vittoria in carriera sul cemento e confermandosi in uno stato di forma eccezionale. Il numero uno del mondo ha domato la sorprendente resistenza del francese Terence Atmane in due set, 7-6(4) 6-2, dopo un’ora e 26 minuti di battaglia sotto un sole implacabile. Ad attenderlo ora c’è Carlos Alcaraz, vittorioso nella seconda semifinale su un debilitato Alexander Zverev.

Atmane, 23 anni, non era certo tra i favoriti alla vigilia, ma ha messo in mostra un tennis brillante e un’intelligenza fuori dal comune – il suo QI è di 158 – che gli ha consentito di tenere testa a Sinner per tutto il primo set. L’azzurro ha sofferto le variazioni mancine del francese, soprattutto in risposta al servizio, dove Atmane ha saputo spostarlo spesso fuori dal campo. Nonostante ciò, il campione altoatesino non ha mai realmente rischiato di perdere il controllo del match.

Il primo set è stato una guerra di servizi, con percentuali altissime: 64% per Sinner, addirittura 78% per Atmane. Gli scambi prolungati sono stati rari, ma quando si è giocato da fondo campo, il francese ha dimostrato di poter reggere il confronto con il numero uno del mondo. Nessuna palla break concessa, un solo game arrivato a 30: inevitabile il tie-break. Lì Atmane ha pagato l’emozione con un doppio fallo iniziale, spianando la strada a Sinner, che ha chiuso 7-4.

Nel secondo set, il primo game è stato un momento di allarme per Sinner: 14 punti e oltre 8 minuti di gioco, con l’azzurro visibilmente affaticato. Ma è qui che è entrato in scena Simone Vagnozzi, il suo allenatore, con una delle sue solite indicazioni chirurgiche. “Tieni i punti corti, i primi due in risposta vai a tutta, cerca di accorciare gli scambi per risparmiare energie”, gli ha suggerito al cambio campo sul 2-1.

Il primo break del match è arrivato subito dopo, e da lì Sinner ha preso il largo. Atmane, ormai a corto di fiato e soluzioni, ha ceduto ritmo e campo, lasciando all’azzurro la strada spianata verso il 6-2 che ha chiuso la sfida.

Sinner non ha perso nemmeno un set in tutto il torneo e ha celebrato in campo con il pubblico che gli ha intonato “Tanti auguri”. Una giornata da ricordare, suggellata dalla qualificazione alla sua 28ª finale in carriera, l’ottava in un Masters 1000, la seconda consecutiva dopo Roma, la quarta di fila se si considerano anche Roland Garros e Wimbledon.

Ora l’ultimo ostacolo si chiama Carlos Alcaraz, che nella seconda semifinale ha superato Alexander Zverev per 6-4 6-3. Il tedesco è apparso debilitato fin dall’inizio del secondo set, condizionato da un malessere che non gli ha lasciato scampo. “Ha provato a restare in campo solo per onorare l’impegno”, fanno sapere dal suo entourage.

Sarà Sinner-Alcaraz, il meglio del tennis mondiale, per il titolo di Cincinnati.