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“Bauern Power”: al Museo di Castel Tirolo il genio contadino diventa protagonista

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L’ingegno, la fatica e la cultura contadina diventano protagonisti di una mostra che celebra la forza silenziosa dell’agricoltura tradizionale. È stata inaugurata ieri a Castel Tirolo, sede del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano, la nuova esposizione intitolata “Bauern Power. Manualità, ingegno, arte di vivere”, un viaggio affascinante nel cuore della civiltà contadina, tra muri a secco, masi, attrezzi antichi e paesaggi scolpiti dalla mano dell’uomo.

La mostra racconta come i contadini abbiano modellato il paesaggio, gli edifici e lo stile di vita, lasciando un’impronta indelebile nella storia e nella cultura alpina. Dalla gestione del tempo alla religiosità, dall’autosufficienza all’ironia popolare, ogni aspetto della vita rurale viene esplorato attraverso una lente storica, rivelando un mondo tanto duro quanto ingegnoso e sorprendentemente attuale per i suoi valori di sostenibilità e resilienza.

Il percorso si apre con una sezione dedicata ai muri costruiti sui pendii più ripidi, testimonianza concreta della lotta quotidiana contro un territorio difficile. Vecchi strumenti da lavoro, come slitte e ferri a cuneo, accompagnano antiche mappe che documentano la suddivisione delle terre e i diritti di proprietà, spesso al centro di dispute per l’uso dei pascoli, dei prati e dei boschi.



I masi vengono raccontati come microcosmi autonomi, con stalle, fienili e spazi abitativi. “Ogni maso era un mondo a sé, con le sue regole, i suoi ritmi e le sue tradizioni”, spiegano i curatori. Le planimetrie degli anni Quaranta, insieme a inventari dettagliati, offrono uno spaccato della vita quotidiana e della distribuzione degli spazi.

Un’intera sezione è dedicata agli attrezzi del lavoro agricolo: ceste di vimini, martelli, asce, seghe e forbici che raccontano la straordinaria versatilità dei contadini. Non solo agricoltori, ma anche falegnami, sarti, muratori e casari: “Il contadino era un artigiano completo, capace di costruirsi tutto ciò che gli serviva”.

L’alimentazione è un altro punto chiave della mostra: l’aratura dei campi, la selezione dei semi, la panificazione con farina di segale e lievito madre. “Il pane veniva cotto solo poche volte l’anno e poi essiccato, per durare nel tempo”, si legge tra i pannelli. Una tradizione che affonda le radici nella preistoria.

La gestione del tempo, soprattutto da parte delle donne, era essenziale. Calendari medievali e stampe del XVI secolo aiutavano a pianificare le attività annuali, anche per chi non sapeva leggere. “Ogni giorno era programmato: dalle cure agli animali alla cucina, dal cucito all’educazione dei figli”.

Anche l’arte e la scrittura popolare trovano spazio nel percorso espositivo. Documenti del 1555 testimoniano l’uso di insegne al posto delle firme nei masi, mentre l’arte sacra e popolare idealizzava il lavoro contadino attraverso scene di semina, raccolta e vendemmia. I nomi dei luoghi, come “Kaser” o “Trai”, derivano spesso dagli strumenti di lavoro, rivelando una profonda connessione tra lingua e paesaggio.

Un’area più leggera è dedicata all’umorismo e all’astuzia contadina. “L’ironia era una valvola di sfogo, un modo per alleggerire le fatiche quotidiane”. Il mito degli “allegri tirolesi” prende forma tra battute pungenti, giochi, musica e teatro popolare.

Chiude la mostra un’immersione nel “paesaggio sacro”: utensili marchiati da simboli religiosi, croci votive contro le intemperie e angoli di devozione domestica. “La fede era una protezione, ma anche un monito”, come nel caso dell’altare di Sant’Egidio a Corzes, dove un diavolo insegue un contadino colpevole di aver lavorato di domenica.

L’esposizione si inserisce nell’Anno dei musei dell’Euregio 2025 “Guardare oltre”, con un focus sulle guerre dei contadini tedeschi del 1525. L’apertura ufficiale è stata affidata a Leo Andergassen, direttore di Castel Tirolo, e Andreas Rauchegger, curatore della mostra.

“Bauern Power” è molto più di una mostra: è un omaggio alla resilienza, alla creatività e alla spiritualità di una cultura che ha saputo affrontare le difficoltà con tenacia e intelligenza.

Per informazioni: tel. 0473/220221www.casteltirolo.it

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