Politica
“Bonazza nelle foibe c’è posto”: minacce degli anarchici al consigliere di CasaPound
La scritta è stata realizzata nella notte con della venice spray sulla porta di ingresso dello spazio sociale Rockaforte di via Cesare Battisti a Bolzano, sede centrale di CasaPound.
“Bonazza nelle foibe c’è posto“.
Il simbolo inconfondibile della ‘A’ cerchiata conferma la firma degli anarchici. Non si tratta certo del primo atto vandalico contro la sede della tartaruga frecciata nel capoluogo, ma di certo il più ignobile, dato il riferimento diretto al dramma storico dell’uccisione di migliaia di italiani durante la seconda guerra mondiale.
Per niente intimorito, il consigliere e coordinatore di Cpi ironizza: “Ho appena comprato casa in viale Trento, proprio sopra la sede degli anarchici, così la prossima volta mi possono direttamente citofonare“.
Questa mattina Bonazza si è comunque recato alla sede anarchica bolzanina per un confronto diretto. “Ho bussato per più di mezz’ora ma nessuno ha aperto. Si vede che con me non vogliono parlare – spiega – . Questo è l’odio fomentato da sinistra e Anpi nei miei confronti, un odio che porta a questi gesti. Mi auguro che questa faccenda non vada avanti. Questi signori continuano a fomentare un clima da guerra civile”.
Ora, sull’identità dei singoli autori del gesto infame potrebbero parlare le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno dello spazio sociale.
Uno di loro sembra però già essere stato riconosciuto dallo stesso consigliere che spiega: “Il soggetto in questione, N.M., già noto per reati legati a devastazioni e disordini tra Bolzano e Torino, nel corso dell’azione ha perduto un oggetto personale che vedrò presto di restituirgli”.
Nel frattempo sul Social, da un gruppo riferibile proprio all’area anarchica, spunta un post che dipinge a tinte fosche il ‘quadro dell’orco’ a sostegno dell’assessora Marialaura Lorenzini, per la presunta violenza verbale con la quale verrebbe apostrofata in consiglio comunale.
Altri deliranti messaggi parlano della solidarietà come “un’arma che ci va di impugnare a fianco degli oppressi e delle oppresse, non certo a difesa degli oppressori“.
Sotto, un selfie che Andrea Bonazza ha scattato questa mattina davanti alla sede anarchica di viale Trento a Bolzano.
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