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Politica

Boom Koellensperger e miracolo Lega. Svp al 41,9% perde 11mila voti

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Lo scrutinio si è concluso alle 5 con gli ultimi piccoli Comuni delle Valli.

Era stato pronosticato: quelle del 2018 sarebbero state le elezioni del cambiamento e così è stato.

Volto nuovo per l’Alto Adige che registra affluenza in calo di quasi quattro punti.

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Un dato che non si conferma nelle città mentre nel resto della provincia e nei paesi si toccano picchi anche di meno nove punti percentuali rispetto a cinque anni fa.

Svp regina vestita di stracci con una percentuale di consensi che si attesta al 41,9 per cento perde 11mila voti ma resta in posizione con 15 consiglieri (meno 5 punti rispetto al 2013).

Asso pigliatutto il Team Köllensperger che diventa il secondo partito in provincia.

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L’ex grillino non vede la concorrenza con un 15 per cento che gli vale sei consiglieri e gli permette di precedere la Lega all’11,1.

Fa un vero miracolo però la Lega Nord a Bolzano dove diventa primo partito: Bessone, Vettorato, Vettori e Mattei i quattro neoeletti moschettieri del Carroccio in consiglio provinciale.

Tonfo di Bizzo che convinto di volare da solo ha rischiato l’azzardo estivo di mollare la barca Pd.

L’ex presidente del consiglio provinciale esce definitivamente dalla corsa elettorale con poco più di tremila voti pari all’1,2 per cento delle preferenze raccolte da Noi per l’Alto Adige.

Non va meglio al Partito Democratico: una barca sì, ma che affonda con un calo importante rispetto al 2013.

Si riesce ad evitare la débacle conservando almeno un consigliere (dal 6,7 al 3,8).

Disastro per Christian Tommasini che spera in un “ripescaggio”. La spunta Sandro Repetto con 2572 preferenze grazie anche al sostegno delle civiche meranesi. 

Saranno invece tre i rappresentanti dei Verdi altoatesini (dall’8,7% al 6,8%) in consiglio con due punti in meno però rispetto alle scorse elezioni.

A salvare il terzo mandato dei Gruene in Alto Adige è l’adesione massiccia al voto per corrispondenza.

“Siamo riusciti a difendere anche il terzo seggio soprattutto grazie ai nostri elettori all’estero che tramite il voto per corrispondenza ci hanno fruttato il 23% dei voti complessivi“, ha detto la consigliera Brigitte Foppa.

Un consigliere per Il MoVimento 5 Stelle altoatesino che non imita la performance nazionale ma guadagna un 2,4 per cento che permette a Diego Nicolini di varcare la soglia del Consiglio provinciale.

La provvidenza (e Marco Galateo) aiuta infine Alessandro Urzì.

L’Alto Adige nel cuore/Fratelli d’Italia/Civici Uniti entra in consiglio con un solo rappresentante e con una lista che ha raccolto l’1,7 per cento.

Sparisce Forza Italia che con l’1% tocca un minimo storico. Raggiunta addirittura da Casapound. Fanalino di coda la Sinistra Unita/Vereinte Linke.

La sconfitta delle destre tedesche

Molto male per i Freiheitlichen in questa tornata elettorale: il partito passa dal 17,9 per cento di un lustro fa al 6,2 del 2018. Avevano sei poltrone, rimangono con due.

Stessa sorte per Sud-Tiroler Freiheit, in calo dal 7,2 al 6 per cento.

Resta fuori anche Buerger Union che con l’1,3 per cento non riesce a riconfermare Andreas Poeder.

Lo scenario per la Giunta provinciale è ora aperto.

la Svp lontana dalla maggioranza assoluta, ha davanti scelte ben visibili:

Team Koellensperger o Verdi? C’è chi giura che l’alleanza con la Lega di Bessone sia sempre più vicina.

 

 

 

 

 

 

 

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