Italia ed estero
Covid: doppio no del Consiglio d’Europa all’obbligo del vaccino e al ‘passaporto’

Nessuno Stato europeo potrà imporre come obbligo l’inoculazione del vaccino contro il coronavirus. Tantomeno avrà la facoltà di utilizzare i certificati vaccinali come ‘passaporti sanitari”.
A statuirlo è il Consiglio d’Europa con il nuovo documento «Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e pratiche» votato dall’assemblea parlamentare che ha considerato il vaccino alla stregua di un ‘bene pubblico globale” destinato in primis alle categorie a rischio e al personale medico e sanitario.
Al netto di una equa distribuzione tra gli Stati, il resto della cittadinanza sarà dunque l’ultima a doverne usufruire anche se esso va sempre considerato come ‘preziosa risorsa di prevenzione’.
Secondo l’assemblea infatti «i certificati di vaccinazione devono essere utilizzati solo per monitorare l’efficacia, i potenziali effetti collaterali e negativi dei vaccini», perché «utilizzarli come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell’immunità acquisita».
Per quanto riguarda la garanzia di un’alta diffusione del vaccino per il Consiglio sono necessarie delle condizioni imprescindibili tra le quali “assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno sia sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per farsi vaccinare, se non lo desidera personalmente” ma anche che “nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato“.
Dichiarazioni fondamentali che ribadiscono tra il resto anche la “necessità di una informazione trasparente sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini, collaborando con le piattaforme di social media e regolamentandole per prevenire la diffusione della disinformazione“.
Non da ultimo, la necessità di comunicare in modo trasparente il contenuto dei contratti con i produttori di vaccini e renderli disponibili pubblicamente per il controllo parlamentare e pubblico.
Qui, il link al documento
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