Italia & Estero
Ex studente fa strage a scuola: undici morti, poi il suicidio
Una delle giornate più nere nella storia recente dell’Austria si è consumata ieri a Graz, dove un ex studente ha aperto il fuoco all’interno di una scuola, uccidendo undici persone prima di togliersi la vita. Tra le vittime, confermate dal sindaco della città, figurano insegnanti e studenti. Il bilancio dei feriti è drammatico: si parla di un “numero di feriti gravi a due cifre”, secondo quanto riferito dal quotidiano Krone Zeitung, che definisce l’attacco come “una delle peggiori sparatorie nella storia del Paese.”
L’autore della strage è Artur A., un cittadino austriaco di 22 anni, che aveva frequentato quell’istituto scolastico in passato. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane si sentiva vittima di bullismo e avrebbe agito da solo, armato con una pistola e un fucile da caccia. Ha esploso almeno 40 colpi in due aule, una delle quali era quella che frequentava durante gli anni scolastici. Poi si è tolto la vita in uno dei bagni dell’edificio.
Il dramma ha richiesto l’attivazione del protocollo Manv, un sistema d’emergenza per la gestione di un ingente numero di feriti. Tutti gli ospedali della regione della Stiria sono stati messi in allerta, mentre medici ospedalieri e universitari sono stati mobilitati sul posto. Due centri di assistenza psicologica sono stati allestiti nei pressi della scuola per supportare studenti, famiglie e personale.
Durante una conferenza stampa straordinaria, le autorità austriache hanno confermato i dettagli dell’azione omicida. Presenti il cancelliere Christian Stocker, il ministro dell’Interno Gerhard Karner, il governatore della Stiria Christopher Kunasek e la sindaca di Graz Elke Kahr. Gli investigatori hanno perquisito l’abitazione del giovane attentatore, dove sarebbe stato rinvenuto un biglietto d’addio.
“Sono profondamente scioccata dalla notizia della sparatoria nella scuola in Austria. Ogni bambino dovrebbe sentirsi al sicuro a scuola e poter imparare senza paura e violenza. I miei pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie e al popolo austriaco in questo momento buio”, ha dichiarato su X Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’Unione europea. Dello stesso tono le parole della portavoce della Commissione europea Paula Pinho, che ha espresso “le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e all’intera città”.
Anche il ministro dell’Istruzione Christoph Wiederkehr ha annullato tutti gli impegni istituzionali per recarsi immediatamente a Graz, a testimonianza dell’impatto devastante che questa tragedia ha avuto sull’intera nazione. L’Austria piange oggi non solo undici vite spezzate, ma anche l’illusione di un luogo sicuro come la scuola.
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